APRILE NON E’ UN MESE DELL’ANNO

16/07/2008

 

Giuro solennemente di non essere stato tra coloro ai quali il capo della segreteria del Sindaco, Avv. Enzo Aprile, ha gentilmente elargito a piene mani ingressi di favore per il concerto di Ligabue tenutosi lo scorso martedì 15 luglio.

Ignoro se a fronte degli emolumenti che percepisce dalla comunità, ovvero dei 3000 euro netti mensili, l’avv. Aprile debba anche prendersi la briga di catalogare i consiglieri attribuendo loro meriti e demeriti e, quindi, premiare i più buoni e punire i più indisciplinati, ma tant’è.

Ma delle  mansioni  di Aprile chiederò conto in altra sede, oggi quello che mi preme è ragionare sul perché ad alcuni per la concessione degli spazi pubblici non sia richiesto alcun ticket mentre ad altri il ticket sia richiesto ed anche salato.

Comprendo che ogni amministrazione ha particolari “simpatie” verso categorie alle quali rivolgere i propri favori – un tempo erano i cocchieri oggi sono i promoter e le squadre di calcio - ma stabilire un criterio, o meglio, approvare dei regolamenti sulla concessione degli spazi pubblici libererebbe anche il buon segretario dell’incombenza di recitare il ruolo di capoclasse per il quale, se ne faccia una ragione, non ha né titoli né autorità.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

CAPITA

15/07/2008

 

Capita in una città come la nostra, nella quale qualcuno si atteggia a paladino delle regole e del buon governo, che per alcuni, i più furbi, le regole siano meno regole che per altri.

Capita, in questa città, che chi è ligio al dovere, paga i tributi, non mette l’auto in seconda fila, rispetta pazientemente il proprio turno, si imbatta, a volte, in qualcuno, più furbo di lui, che fa del proprio divertimento, della propria comodità, della propria libertà una limitazione delle libertà altrui.

Capita, qui da noi,  che se hai la ventura di avere un appartamento sul “salotto buono”, ovvero su corso Mazzini – così come in altre zone “ben frequentate" di Cosenza - la notte tu debba sopportare gli schiamazzi ed i bivacchi di qualche nottambulo.

Capita, troppo spesso, che chi si lascia andare ad atti e comportanti al limite della civiltà e del decoro, e che si appropria indebitamente di luoghi della comunità, non venga in alcun modo sanzionato inducendo in chi subisce inerme, giorno dopo giorno, queste appropriazioni indebite a pensare che queste si sono la regola cui uniformarsi.

Capita che un consigliere comunale rigoroso, ostinato e, soprattutto, attento noti queste cose e le segnali a chi di competenza.

Capita, infine, che il destinatario delle segnalazioni, pur ritenendole giuste e legittime non sia in grado di porvi rimedio e volga lo sguardo da un’altra parte.

Capita.

 

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

 

SU TRENITALIA

27/05/2008

 

Le denunce che periodicamente Tonino Perrelli, Segretario del Patto per il Sud, lancia sulla stampa locale sullo stato di abbandono in cui versano le ferrovie calabresi, cadono puntualmente ed impietosamente nel vuoto. Nessuna voce si è finora levata a sostegno delle tesi dell’esponente pattista. Eppure, la provincia cosentina può contare su eminenti personalità del mondo della politica. Persone di alto rango e di profonda cultura sempre pronte a mettersi sotto i riflettori per stare in piena luce.

Politici di spessore che sanno come trattare con amministratori delegati e direttori generali. Uomini e donne che possono con lo schiocco delle dita cambiare le sorti delle popolazioni che governano. E’ strano, dunque, che proprio i “sempre presenti” delle feste mondane, dei salotti bene, delle tavole rotonde celebrative, delle prime file delle autorità, delle divisioni cencelliane, non dicano una sola parola su quello che Perrelli con caparbietà e lucidità denuncia.

Sorge quasi il sospetto che parli di fatti estranei alla Calabria. Che riferisca dei servizi che Trenitalia eroga in qualche altra regione della nazione.

E no cari “nominati” dalle segreterie di partito, cari cooptati dal potente di turno, dovete sapere che quello che Perrelli sta scrivendo, e ormai da tempo, è la triste realtà di quanti, e non sono pochi, si rivolgono a Trenitalia per i propri spostamenti, lunghi o brevi che siano.

Voi, eletti dalla buona sorte, non potete ignorare che le tariffe praticate al nord per treni lindi, puntuali e moderni, sono assolutamente identiche a quelle che i vostri corregionali pagano per essere trasportati su veri e propri carri bestiame. E a poco vale ammettere che a volte, alle nostre latitudini,  non si ha la benché minima cura ed il giusto riguardo per le cose comuni, perché dovere morale di una classe politica è quello di far crescere la propria comunità,  magari mandando treni puliti ed efficienti fino alla noia, e non quello di continuare ad affossare le popolazioni che hanno come loro unico torto quello di avervi, loro malgrado, eletti a propri rappresentanti.

A questo proposito vengono in mente le levate di scudi che qualcuno della deputazione calabrese ha inteso portare avanti su Alitalia. Spiace a tutti che si perdano posti di lavoro per padri e madri di famiglia, ma non può certo partire dalla Calabria, la più penalizzata tra le regioni italiane dalla politica protezionistica della compagnia di bandiera di questi anni (le tariffe più alte del Paese), la campagna di sensibilizzazione “pro-Alitalia”.

Scelte coraggiose,dunque. Proteste coraggiose. Denunce coraggiose. Peccato che intorno a noi soltanto tanti, taciturni ed orbi Don Abbondio.

 

Sergio NUCCI

Consigliere Comunale di Cosenza “Gruppo Misto”

 

AUTORITA' ED AUTOREVOLEZZA

05/06/2008

 

Non vorremmo vestire i panni del Sindaco, o meglio, vorremmo essere sindaci di Cosenza ma non vorremmo essere nei panni del Sindaco Perugini. Con questo non vogliamo negare meriti umani e professionali che indubbiamente Salvatore Perugini ha, ma diciamo solamente che non vorremmo essere al suo posto e interpretare questo ruolo, difficile ma gratificante al tempo stesso, con i suoi modi e con i suoi tempi. Certo, ognuno è fatto a modo suo e poco si può fare sul carattere quando questo è definito, ma certo che avere affrontato l’esperienza sindacale con il suo piglio, qualche problema, prima che a lui, alla comunità lo sta creando.

A due anni dall’elezione è indubbio che Perugini venga avvertito come un Sindaco del quale è impercettibile e l’autorità e l’autorevolezza. Un Sindaco che si scosta molto dai suoi predecessori, che quando c’era da scegliere sceglievano e che, a volte, sbagliavano. Un Sindaco che paradossalmente fa rimpiangere il passato per questa incomprensibile mancanza di carattere. Non ce ne voglia Salvatore Perugini se con schiettezza gli diciamo il pensiero di questa città, e non ce ne voglia se a suffragare questo deficit di autorità ed autorevolezza portiamo un esempio su tutti che è emblematico di quanto peso abbia un Sindaco nell’amministrazione di una città. Ci correggiamo, di quanto peso abbia questo Sindaco nell’amministrazione di Cosenza. Il fatto è questo: qualche mese fa, quando ancora si tenevamo i consigli comunali, il Sindaco, nel bel mezzo dell’assise del 28 settembre 2007, ci rivolgeva un pubblico plauso per aver sollevato con l’interrogazione presentata il 24 dello stesso mese, l’illegittimità di una concessione di spazio pubblico, per creazione di parcheggi privati nella piazzetta antistante la scalinata dei due leoni. Parcheggio privato, si badi bene,  con tanto di scivolo e sbarra elettrica.

E’ passato qualche mese da quel pubblico ringraziamento e dai sentimenti di civile indignazione. Solo qualche mese per far si che la situazione, sulla piazzetta antistante la scalinata, ritornasse allo stato ex ante. Macchine parcheggiate, sbarra privata in bella evidenza,  cittadini indignati per l’abuso ed il sopruso che assistono impotenti confidando nella magistratura che sulla questione ha aperto, e pare chiuso, un’inchiesta.

Ed ecco la conclusione: fatta salva la buonafede del Sindaco che ha cercato, per come ha potuto, almeno così è parso, di dare risposta ad uno dei tanti problemi di questa città, c’è da constatare come la sua decisione di ripristinare le norme di civile convivenza non abbia trovato il benché minimo riscontro in chi, per primo, dovrebbe dar seguito alle decisioni dell’amministrazione.

Quanto è successo è la cifra esatta che anche quando su una pratica il Sindaco si impegna in prima persona e prende iniziative queste non sempre arrivano a compimento.

Potremmo ragionare sul perché ed il per come ma il quesito è solo uno: questo Sindaco, che vorrebbe ripristinare legalità e trasparenza ma che non viene ascoltato da chi gli sta intorno può essere definito autorevole ed autoritario?

 

Sergio Nucci                                                                                    Carmine Vizza

Consiglieri Comunali di Cosenza

 

 

AL DIRETTORE DI CALABRIAORA

14/05/2008

 

Egregio Direttore,

non mi appellerò a leggi o regolamenti per chiedere ospitalità sul Suo giornale ma ad un gentlemen's agreement tra chi, da postazioni diverse, svolge o pensa di svolgere un ruolo nella società nella quale vive ed opera.

La mia richiesta di ospitalità, in realtà superflua visto lo spazio che ha sempre riservato ai miei Crucci ed alle mie iniziative, è indirizzata ad un Suo collaboratore (uomo o donna?) che a commento di una mia foto mi definisce “transfuga”.

Il Devoto-Oli, dizionario la cui consultazione per alcuni risulterebbe salutare, definisce transfuga colui che “diserta il proprio posto di combattimento per passare alla parte avversa”.

Non so a quale specifico episodio il senza nome (uomo o donna?) si riferisca, tuttavia è opportuno chiarire, ove mai facesse riferimento alla mia attività di consigliere comunale, che mai ho abbandonato le mie radici democristiane (CO del 3/5/2006), ne mai ho abbandonato il mio gruppo - semmai altri mi hanno abbandonato il 19 Novembre 2007 -, ne, ancora, ho mai abbandonato la mia postazione di irriducibile fustigatore di questa maggioranza (lunedì ero in aula affinché  il consiglio si celebrasse).

Ciò detto, se la definizione è stimolata dal fatto che io dica sempre la verità e che questo comporti, in chi la riferisce, un senso di comprensibile frustrazione, perché incapace di analogo comportamento, me ne dolgo. Se invece è la pedissequa applicazione del teorema andreottiano “A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”, me ne compiaccio perché vuol dire che quarant’anni di DC non sono trascorsi invano.

In ultimo un suggerimento al responsabile (uomo o donna?) della definizione: se vuol sapere se sono passato in maggioranza mi consulti direttamente o mi cerchi al cellulare o visiti il mio sito www.sergionucci.it. Sarò lieto oltre che di dire la verità e di ribadire che CO è un buon quotidiano e non un giornale scandalistico. Per gli scoop deve cercare altrove.

Grazie

 

Sergio NUCCI

Consigliere Comunale di Cosenza “Gruppo Misto”