27/05/2008
Le denunce che periodicamente Tonino Perrelli, Segretario del Patto per il Sud, lancia sulla stampa locale sullo stato di abbandono in cui versano le ferrovie calabresi, cadono puntualmente ed impietosamente nel vuoto. Nessuna voce si è finora levata a sostegno delle tesi dell’esponente pattista. Eppure, la provincia cosentina può contare su eminenti personalità del mondo della politica. Persone di alto rango e di profonda cultura sempre pronte a mettersi sotto i riflettori per stare in piena luce.
Politici di spessore che sanno come trattare con amministratori delegati e direttori generali. Uomini e donne che possono con lo schiocco delle dita cambiare le sorti delle popolazioni che governano. E’ strano, dunque, che proprio i “sempre presenti” delle feste mondane, dei salotti bene, delle tavole rotonde celebrative, delle prime file delle autorità, delle divisioni cencelliane, non dicano una sola parola su quello che Perrelli con caparbietà e lucidità denuncia.
Sorge quasi il sospetto che parli di fatti estranei alla Calabria. Che riferisca dei servizi che Trenitalia eroga in qualche altra regione della nazione.
E no cari “nominati” dalle segreterie di partito, cari cooptati dal potente di turno, dovete sapere che quello che Perrelli sta scrivendo, e ormai da tempo, è la triste realtà di quanti, e non sono pochi, si rivolgono a Trenitalia per i propri spostamenti, lunghi o brevi che siano.
Voi, eletti dalla buona sorte, non potete ignorare che le tariffe praticate al nord per treni lindi, puntuali e moderni, sono assolutamente identiche a quelle che i vostri corregionali pagano per essere trasportati su veri e propri carri bestiame. E a poco vale ammettere che a volte, alle nostre latitudini, non si ha la benché minima cura ed il giusto riguardo per le cose comuni, perché dovere morale di una classe politica è quello di far crescere la propria comunità, magari mandando treni puliti ed efficienti fino alla noia, e non quello di continuare ad affossare le popolazioni che hanno come loro unico torto quello di avervi, loro malgrado, eletti a propri rappresentanti.
A questo proposito vengono in mente le levate di scudi che qualcuno della deputazione calabrese ha inteso portare avanti su Alitalia. Spiace a tutti che si perdano posti di lavoro per padri e madri di famiglia, ma non può certo partire dalla Calabria, la più penalizzata tra le regioni italiane dalla politica protezionistica della compagnia di bandiera di questi anni (le tariffe più alte del Paese), la campagna di sensibilizzazione “pro-Alitalia”.
Scelte coraggiose,dunque. Proteste coraggiose. Denunce coraggiose. Peccato che intorno a noi soltanto tanti, taciturni ed orbi Don Abbondio.
Sergio NUCCI
Consigliere Comunale di Cosenza “Gruppo Misto”