13 Gennaio 2007
Il pesante j’accuse di Gianluca Greco Presidente della Commissione Bilancio del Comune di Cosenza, che la stampa riporta con giusto risalto, testimonia il perdurare di una tragicomica navigazione a vista che l’amministrazione Perugini sta conducendo in città.
Ad una analisi superficiale, l’amarezza e lo scoramento per lo scarso attaccamento ai lavori di commissione da parte dei rappresentanti della maggioranza, potrebbero apparire come alla base dello sfogo che Greco consegna all’opinione pubblica, ma non è così, o meglio, non è solo così.
L’esponente diessino non ha peli sulla lingua quando nel constatare nessun interesse, da parte dei suoi alleati, verso il Bilancio di Previsione, invoca, quasi a dispetto, una serie di provvedimenti, tutti politicamente rilevanti, come la chiusura della Multiservizi, il dimezzamento delle indennità ai consulenti esterni ed, in ultimo, la revoca della convenzione alla Maggioli, società che dal 2004 cura la riscossione dei tributi in nome e per conto del Comune di Cosenza.
Proprio su quest’ultima richiesta, però, si sono addensate le nubi più cupe. Il perchè è presto detto: è comprensibile che si invochino provvedimenti sulla Multiservizi, società in perdita e difficilmente risanabile; è auspicabile un maggior rigore economico nei confronti dei consulenti esterni vista anche la condizione delle casse del Comune di Cosenza, ma perchè inserire nel ragionamento anche la Maggioli?
C’è qualche passaggio che evidentemente sfugge ma che, siamo certi, Greco, sollecitato, vorrà prontamente chiarire.
Al momento si possono azzardare solo ipotesi. Ad esempio che la Maggioli non svolga con solerzia ed efficienza i propri compiti. O forse che non ottemperi alla riscossione nei tempi o nelle modalità concordate. O che non sia del tutto chiara la natura dei rapporti esistenti tra esponenti politici e vertici societari.
Non si sa. Non rimane altro che attendere che il Presidente della Commissione Bilancio motivi la sua uscita e faccia capire anche a noi, comuni mortali, cosa c’è veramente dietro il suo intervento.
Per intanto una cosa la rileviamo: questa maggioranza qualche problemino ce l’ha.
Se alcuni presidenti di commissione decidono di rimettere il mandato o se alcuni consiglieri di maggioranza esprimono seri dubbi sull’operato di esponenti di Giunta, qualcosa che non va nel verso giusto deve esserci. I distinguo così decisi che di tanto in tanto fanno capolino tra le pagine dei quotidiani qualcosa vorranno pur dire.
Una spiegazione potrebbe forse trovarsi in una delle tante leggende metropolitane, che al Comune abbondano, secondo la quale questa maggioranza sarebbe composta da due categorie di persone: quelli che eletti dal popolo vogliono realizzare il programma per il quale hanno chiesto voti alla cittadinanza, e quelli che, forti di posizioni di privilegio, di giuste amicizie e di non meglio definibili pressioni, riescono a contrattare assunzioni in supermercati o cooperative, incarichi per parenti o amici o, magari, attenzioni particolari da parte di società che lavorano per il comune.
Al momento sono solo voci. Voci maliziose certo, ma che vale la pena di verificare se è vero che compito degli eletti è anche quello i vigilare sulla trasparenza e l’imparzialità dei comportamenti e degli atti.
Ma se a controllare sono i controllati?
Sergio Nucci