QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

13/01/2015

 

Diciamocelo francamente. Sono in tanti a ritenere quantomeno paradossale l’offensiva del Pd nei confronti del sindaco Occhiuto. Tutti sanno che Nicola Adamo e tutti i suoi discepoli sono stati i “registi occulti” del trionfo di Mario l’architetto e dell’affossamento dell’avvocato Enzo Paolini. E tutti sanno che il Pd non ha mai fatto opposizione prestandosi spesso e volentieri al ruolo di “stampelle” della maggioranza. L’unico che ha sempre fatto opposizione coerente è stato ed è Sergio Nucci, capogruppo di “Buongiorno Cosenza”.

  1. Lei è accomunato al gruppone che dopo le Regionali si è messo a chiedere la testa del sindaco Occhiuto. Ma fino ad ora questi dov'erano, quando lei si prendeva gli insulti (ipocriti, mistificatori) del sindaco? Eppure la minoranza è formata da autorevoli esponenti del Pd (tra cui l'ex sindaco) e della sinistra.

Non ho mai avuto problemi ad affrontare anche da solo l’avversario. Uno ci nasce in un modo, non ci diventa. Non ho problemi ad essere definito oppositore del sindaco, ma rifiuto l’appellativo feroce. Io sono tenace, non feroce. Non mollo se penso di essere nel giusto. Non so dove fossero i miei compagni di minoranza fino ad oggi, certo è che il sindaco non personalizzerebbe così come invece fa, se fossimo un gruppo più compatto. Per stare in silenzio o fare qualche denuncia spot fino ad oggi avranno avuto le loro buone ragioni...

  1. In sostanza però la lasciano in una situazione di isolamento. Cosa risponde al fuoco amico che le imputa di fare opposizione solo perché non ha ottenuto una poltrona da assessore?

Chiariamolo una volta per tutte. Ad inizio consiliatura, dopo il sostegno al sindaco al ballottaggio, sostegno ottenuto a fronte dell’impegno di realizzare sei punti programmatici, mi è stato offerto, in presenza di altri amici del movimento Buongiorno Cosenza,  un assessorato che ho gentilmente rifiutato. Ero convinto che non avrei sfigurato in un ruolo meno politico è più istituzionale (presidente del consiglio), ma quel ruolo, inizialmente vacante, era diventato molto ambito proprio nei primi giorni della sindacatura Occhiuto. Quindi la balla dell’assessorato non avuto era è e sarà sempre una balla.

  1. Si può secondo lei criticare il Comune e poi accettare delle consulenze?

Se chi ottiene gli incarichi li ottiene non perché vende la propria coscienza non trovo nessun problema. Diverso il discorso se chi accetta incarichi lo fa a scapito della propria indipendenza ed dei propri principi.

  1. Facciamo un gioco: tre cose buone che ha fatto il sindaco e tre cattive.

Dunque, buone: il sottopasso di viale della repubblica certamente. Lo slargo della fontana dei due leoni e il restauro di statue e opere d’arte in città. Le tre cattive: la scorta personale: non solo è dispendiosa e limita la possibilità di avere un servizio di vigilanza notturno, ma è ingiustificata. Vedere dei vigili urbani in attesa del sindaco che pasteggia o sorseggia nei bar la sera fa davvero rabbia. E ancora la politica degli annunci e l’incapacità di ascoltare il prossimo riconoscendo che non si è depositari della verità.

  1. Ma allora perché secondo lei questo sindaco gode di consenso popolare?

Una cosa è il consenso di Facebook, una cosa il consenso effettivo. Questo sindaco non dimentica certo le luminarie le feste i frizzi ed i lazzi, ma scorda le politiche sociali in questa città. E su questo sarà giudicato dalla Cosenza che soffre e che grida aiuto.

  1. Su piazza Santa Teresa avete posto il problema delle priorità e della quiete pubblica. Avete i commercianti contro, secondo i quali non siete in linea con la “primavera della città”, come risponde?

Io credo che nessuno sia contro le attività commerciali ed il loro diritto di lavorare. Il problema si pone nei confronti di alcuni avventori assolutamente incivili che con la loro maleducazione limitano il diritto ad una pacifica e civile esistenza degli abitanti della zona. A ciò si aggiunga la assenza completa di controllo nelle ore notturne nelle zone della movida ed il gioco è fatto. Ha mai percorso via Caloprese la sera di sabato? Ha mai visto l’area pedonale di corso Mazzini invasa dalle auto? Il venerdì sera è passato da piazza santa Teresa?  Tutto questo è possibile se nessuno controlla. L’anarchia regna sovrana  e a pagare sono quelli che le regole le rispettano.

  1. Cosenza si rifà il look. Ci sono decine di cantieri aperti. Lei è consigliere comunale, ha più facilità di accesso agli atti. A chi sono affidati questi appalti? Si fanno regolari gare o sono affidamenti diretti? Chi sta ridisegnando il volto della città?

Sulla facilità d’accesso agli atti ho qualche dubbio. Sono andato più volte in procura a denunciare che non me li davano, ma non è successo nulla. La cosa bella è che questa città viene disegnata in una sola stanza e senza che i consiglieri comunali ne sappiano qualcosa. Questo è triste non tanto per me o per noi che siamo minoranza, ma per i consiglieri di maggioranza che dovrebbero ben conoscere il futuro della propria città e sempre più spesso lo ignorano.

  1. Caso Clini. Il sindaco dice a Report: è giusto affidare dei lavori a chi si conosce. Lei è d'accordo con questa linea di pensiero?

Se le persone che si conoscono sono oneste e si applica un criterio di sana rotazione, va bene. Diversamente no. Ma lei sa che i supporti al Responsabile unico del procedimento (ossia i consulenti esterni che “aiutano” i tecnici del comune magari a progettare tre gradini) sono affidati dai dirigenti senza avviso pubblico?  Ma lei sa che per combinazione i dirigenti scelgono sempre persone vicine all’amministrazione? Vede un po’ queste coincidenze. Basterebbe una volta ogni dieci un sorteggio... ma non capita mai.

  1. Come giudica la politica delle feste? Trova qualche analogia con la "primavera reggina"?

In riva allo stretto c’era il modello Reggio, da noi il modello "peggio". Peggio perché qui non ci sono soldi, ma si spende come se le casse fossero sempre piene. E poi qualcuno ci viene a dire che in questa città negli ultimi decenni si è speso l'inverosimile. Chiariamo una cosa: prima dell’elezione di Giacomo Mancini il comune aveva un attivo di oltre sessanta miliardi di lire. Cifre certificate. Oggi il passivo dicono si aggiri intono a i 150 milioni di euro. Ora far di conto è facile: dopo Mancini c’è stato Mancini, poi la Catizone e poi Perugini. Se la Catizone è stata troppo poco e Perugini non ha fatto niente, il “colpevole” resta uno: Mancini. E allora perché non si dice chiaramente chi ha creato il buco nelle case comunali? Ma se poi si critica Mancini come si fanno ad inaugurare o completare tutte le opere che ha pensato o realizzato Giacomo Mancini? Questo sarebbe un bel problema.

  1. Lei ha una banca dati delle determine dalla quale sono emerse alcune notizie poco edificanti per il Comune, ci fa un riassunto delle più eclatanti?

Incarichi sempre agli stessi nomi, lavori sotto soglia e quindi affidati senza gara, frazionamenti delle spese e via discorrendo. Materiale da corte dei conti. Faccio un esempio per capire: ci sono marciapiedi o bitume da rifare? Non si fa una gara unica da qualche milione d’euro, ma tanti piccoli affidamenti discrezionali. Secondo me tutto questo cozza violentemente con la politica della trasparenza e dell’equità. Ma come si dice: a pensar male si fa peccato.

  1. Come procede piazza Bilotti? Quante inchieste ci sono sopra? E possiamo dire che la magistratura arriva dove si ferma la politica?

Molte zone d’ombra su piazza Bilotti. La perizia geologica copiata. Le mancate autorizzazioni del genio civile. Il cemento depotenziato. Piazza Bilotti sarebbe stata un’opera strategica venti anni fa. Oggi sinceramente appare anacronistica. Non si vogliono le auto in città ma si fanno arrivare in pieno centro. Dicono che non si potevano perdere 2 milioni di fondi europei, ma poi se ne perdono 160 per la metropolitana leggera. Sempre lo stesso discorso. Un principio vale per una cosa ma non per l’atra. Allora non è un principio, è una convenienza.

  1. Ma secondo lei, oggi, chi comanda davvero in città? E' possibile, ora come ora, avere un'opinione diversa da quella dominante dell'amministrazione? Ci rivede un link con il clima della vecchia amministrazione Mancini?

Mancini con pregi e difetti era uno statista, oggi di statisti non ne vedo in giro: invece vedo sempre tanti nani e tante ballerine... purtroppo. Circa la domanda su chi comanda in città la risposta è facile: oggi comanda Occhiuto con il suo entourage consolidatosi al comune, alla provincia e nel suo nuovo partito. Altri fanno finta di comandare, ma in realtà sono comprimari utili alla bisogna. E che verranno scaricati se ritenuti inutili o scaricheranno il comandate prima che la nave affondi.

  1. E i giornali come si collocano in questi rapporti di potere?

Sincero? Mi piacciono i giornali ma soprattutto i giornalisti che vanno a fondo. Che scavano, studiano, si informano non quelli che pubblicano le veline. Da noi qualche “eroe” c’è, ma sono davvero in pochi. Se ce ne fossero di più le cose andrebbero certamente meglio... ed io mi sentirei meno solo

  1. Cosa pensa delle prebende distribuite dal sindaco-presidente tra Comune e Provincia per puntellare la maggioranza?

O tempora o mores. Se c’è chi si vende, c’è chi compra. Con questa crisi oggi più di ieri. Non è etico... ma è tanto conveniente per le parti.

15 Un po' meno per la città. Ma chi sono oggi gli amici del sindaco e quali i nemici?

Sicuramente tra gli amici coloro che riconoscono a questo sindaco la capacità di cambiar loro la vita. In meglio si intende e in tutti i sensi. Tra i nemici coloro che hanno chiesto e non hanno avuto nulla, coloro che non hanno chiesto e non hanno avuto nulla e coloro che pensano che qualcosa di meglio si possa pretendere.

16 Facciamo un altro gioco. Immaginiamo le prossime elezioni a Cosenza, chi butta giù dalla torre un politico avverso all'amministrazione come lei, Occhiuto o Nicola Adamo?

Nicola Adamo ha detto pubblicamente che non vuole candidarsi nè alle primarie nè a sindaco. Sto alle sue parole. Resterebbe solo Occhiuto sulla torre, ma questo non sarebbe un buon motivo per non buttarlo giù.

 

Intervista a La Provincia di Cosenza

del 13/01/2015

VA BENE COSI'

27/11/2014

 

Va bene, allora ditelo. E ditelo chiaramente: a questa amministrazione interessa affidare i progetti. Non costruire le opere, né tantomeno agire nel solco della buona amministrazione dei risparmi dei cittadini.

Ditecelo che ora, in Comune, è il tempo dei progettisti e bisogna che questi lavorino. Vi sembra assurdo quanto affermo? Ma allora come si spiega che abbiamo impegnato nel bilancio del Comune una spesa di 36.444 euro per progettazione preliminare prima ed esecutiva poi, relativa al "Rafforzamento locale/miglioramento sismico palazzo Ferrari", e che poi i soldi necessari per la realizzazione dell’opera siano spariti nel nulla? Possibile che nessuno si sia preoccupato, prima di spendere questi soldi, soldi dei cittadini, di assicurarsi che la Regione erogasse il milione di euro promesso con una lettera e che il mutuo di 400mila euro chiesto alla Cassa depositi e prestiti venisse concesso?

Non ci possiamo credere a queste negligenza ed imperizia di fior fiori di dirigenti comunali lautamente pagati. E non possiamo credere, anche stavolta, nella scusa: “Se ne occupano i dirigenti”. Perché con la delibera di giunta 128/2012 - Approvazione progettazione definitiva - si è deciso di far fronte alla spesa di 1.400 mila euro per la messa in cantiere dell'opera in questione ed alle riunioni di giunta non ci sono i dirigenti bensì sindaco ed assessori.

Poi allora non venite a dirci che qualcuno tanto tempo fa fece pagare profumatamente un progetto per piazza Fera pur senza copertura finanziaria (solo successivamente reperita dall’amministrazione…..). Perché qui pare che qualcuno predichi bene e poi razzoli malissimo. E qua stiamo parlando di una prassi che sembrerebbe coinvolgere più di un progetto in città (i bene informati parlano dell’oratorio di San Lorenzo e non solo).

La domanda più inquietante è, alla luce delle ultime elezioni provinciali: vogliamo utilizzare lo stesso paradigma per le altre opere in provincia?

Se così fosse, cari progettisti, iniziate a sfregarvi le mani. Non è importante che poi l'opera venga finanziata, progettate pure aeroporti, porti, edifici scolastici, quello che più vi pare, anche se rimarranno su carta, perché questi incarichi, in un modo o in un altro verranno pagati. Da chi? Ma da tutti noi.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"

DAL MODELLO REGGIO AL MODELLO PEGGIO

22/11/2014

 

Pare che il silenzio elettorale sia stato rispettato solo in parte, in questa città. Chiusura col botto, venerdì sera, in piazza Santa Teresa, dove quattro furgoni ricolmi di esponenti di Forza Italia hanno fatto il loro ingresso trionfale davanti a uno dei locali pubblici più frequentati della movida bruzia. Come dire, ci piace vincere facile: si va dove c'è più gente e, con fare ammiccante e new friendly, si stringono mani, si fanno promesse, si strizza l'occhio a nuovi futuri percorsi post elettorali. E candidati al consiglio ed alla presidenza, e pare addirittura Mara Carfagna, sono comparsi con tutti i loro codazzi vari davanti all'esercizio commerciale, mettendo in grande imbarazzo coloro che lo gestivano, poiché – di solito – quando si organizzano appuntamenti elettorali (cos'era quello, altrimenti, un gruppo di amici che andava al bar?) tocca avvisare i proprietari dei locali, per concordare con loro modi, tempi e persino l'opportunità di un happening pre-voto, che rischia inevitabilmente di colorare politicamente un luogo, anche se solo per una sera. Ma questo è il rispetto che Forza Italia e in particolare questa amministrazione hanno di questi nostri esercenti commerciali. Basta solo andare a chiedere quanto oggi paghino di Tari, la nuova tassa sui rifiuti, questi commercianti. Il massimo della percentuale, oltre tremila, anche cinquemila euro. Ebbene, la gente le tasse le paga pure, ma che almeno a queste tasse corrispondano i servizi. E invece? E invece ci ritroviamo con decine di sacchetti ammonticchiati davanti ai negozi e le abitazioni, perché i controlli sono del tutto inesistenti. A fine mese, però, le tasse bisogna pagarle! Eccome se bisogna pagarle. Capiremo meglio perché, come e quanto, il 28 ottobre, quando è stato convocato il prossimo Consiglio comunale per le variazioni di assestamento di bilancio e il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Documenti che noi consiglieri non abbiamo mai letto, poiché non ce n'è stata mai data la possibilità. E che ci toccherà votare al buio, come si fa con certi appuntamenti rischiosi, dove non sai quello che ti aspetta. Il tutto mentre la Corte dei conti boccia le carte di Palazzo dei Bruzi, già interessate da “visite” ministeriali e mentre – stando a quanto dice il Testo unico sugli enti locali – se non verranno applicati d'urgenza i doverosi correttivi, la dichiarazione di dissesto sarà una conseguenza inevitabile per il nostro Comune. Quanto rispetto, allora, non solo per i commercianti, ma per tutti i cittadini di Cosenza? A che serve progettare grandi opere o perdersi in luminarie se poi non si ha la solidità finanziaria di affrontare le spese? Forse perché si considera che i soldi entreranno con le accise al loro massimo grado? Basta vedere come si regolarono a Reggio durante il pre dissesto... e farsi un'idea dell'enorme rischio che stiamo correndo come cittadini e come contribuenti. Come dire dal Modello Reggio al Modello .. Peggio.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"

E' TARDI PER L'OPERAZIONE VERITA'

26/11/2014

 

Sergio Nucci, capogruppo di Buongiorno Cosenza, sta seguendo con attenzione gli sviluppi legati al riconoscimento dei debiti fuori bilancio.

Cosa pensa delle dichiarazioni di Luciano Vigna?

«Nell’intervista che ha rilasciato a La Provincia, il vicesindaco dice chiaramente che per questa mole di debiti la legittimità sta solo nei lavori

di somma urgenza. Ragion per cui mi sembra strano e preoccupante che un consiglio comunale possa prendersi responsabilità che non gli competono riconoscendoli. Inoltre, la tempisticacon la quale sono state comunicate le informazioni è ritardata e lacunosa. Mi auguro, quindi, che anche gli altri consiglieri possano adottare la mia stessa linea di ragionamento».

Vuole dire che c’è qualcuno che sta “aiutando” il sindaco?

«Nella penultima seduta del Consiglio che riguardava il regolamento per la tassa sui rifiuti, ho responsabilmente abbandonato l’aula per evitare che si approvasse una praticarovinosa per tutti i cosentini. Purtroppo,però, il numero legale è stato assicurato da quattro consiglieri di minoranza. Non vorreiche si ripetesse la stessa cosa anche per idebiti fuori bilancio... Mi sembra chiaro che solo un organo esterno possa controllarecompiutamente la situazione debitoria del Comune. Ma c’è sempre qualcuno che non vuole assumersi le sue responsabilità. Tre anni e mezzo fa, quando Occhiuto si insediò, gli avevo chiesto di dirci la verità sulla situazione finanziaria del Comune. Oggi è quantomeno sospetto che il suo vicesindaco ci dica che c’è crisi e precarietà. L’operazione-verità andava fatta per tempo, oggi non è più credibile. Io propongo alla Giunta di evitare di produrre ricorso alla Corte dei conti.

Auspico invece che siano i consiglieri stessi a dichiarare il dissesto. Ma mi rendo conto che ci vuole coraggio…».

Sa qualcosa dei circa 100 milioni di euro che il Comune sta gestendo?

«Conosciamo soltanto una parte delle carte e non conosciamo affatto l’utilizzo che è

stato fatto dei milioni che sono arrivati dalla Cassa Depositi e Prestiti. So solo quello che prevede la legge: entro un numero determinato di giorni, quei soldi andavano consegnati ai legittimi proprietari ma sinceramente non ho notizia di tale adempimento».

Come influiranno le ultime elezioni sugli equilibri del Comune?

«Le elezioni regionali modificheranno certamente gli equilibri politici in Consiglio. Il primo banco di prova sarà proprio la seduta su assestamento e debiti fuori bilancio. So bene che nessuno ha voglia di andare a nuove elezioni comunali ma ciò non significa che i miei colleghi vogliano per forza farsi carico di responsabilità sui debiti fuori bilancio che certamente non hanno...».

Sapeva che il Comune ha 13 milioni di debiti con la Regione e che sono da considerare fuori bilancio?

«Sì, ho letto di questo grosso debito con la Regione per i rifiuti che crea problemi al nostro bilancio ma sinceramente non so se questa posta sia stata inserita nella prossima seduta. Anzi, dalle carte in mio possesso posso dire certamente di no».

E se ve li facessero riconoscere al “buio”?

« L’ unico “buio” che conosco è quello che si fa giocando a poker. La Giunta potrebbe provarci, non lo nascondo, ma io sono un giocatore prudente e non d’azzardo e comunque lo capirei subito...».

 

Intervista di Gabriele Carchidi su La Provincia di Cosenza del 27/11/2014

QUESTI FANTASMI

07/10/2014

 

C'è uno spettro che si aggira per il Comune, è lo spettro dei debiti fuori bilancio. Gli enti li evocano, i documenti li pretendono, le previsioni di bilancio fanno finta di non vederli, ma loro sono lì che aleggiano pesanti come quelle presenze sinistre che sembra sia meglio non materializzare. Eppure il vicesindaco ci aveva promesso, pur fuori tempo massimo, che il 10 ottobre questi “fantasmi” sarebbero stati smascherati, che ne avremmo discusso e opportunamente compreso la loro collocazione nei conti comunali... il dieci ottobre è alle porte, ma di quegli spiriti funesti nemmeno l'ombra.

Come già dovetti fare a luglio, quando sentivo l'incombere di queste “presenze”, ma rispetto a cui nessun ufficio mi diede le carte relative, ho dovuto fare un altro esposto alla Procura, stavolta però a quella della Corte dei conti, nella speranza che almeno quest'organo si metta a indagare.

C'è una lettera della Prefettura che parla chiaro: i Comuni che approvano il bilancio di previsione in settembre, potranno attestare la verifica degli equilibri nella stessa delibera di approvazione di bilancio. Voi, quel 29 settembre scorso, in Consiglio comunale, avete visto qualcosa? Che so, una visione, un'apparizione, un fuoco fatuo? Niente.

Poi leggi la relazione dei revisori dei conti e a pagina 37 ti imbatti in una breve ma intensa segnalazione, messa così, tra le pieghe del discorso, ma a me pare abbastanza spaventosa: nella delibera di giunta avete dato atto degli adempimenti per la salvaguardia degli equilibri di bilancio, ora è necessario che portiate a conoscenza di questo collegio di revisori, con urgenza, eventuali debiti fuori bilancio esistenti. Voi ne avete sentito parlare? Ne avete udito le voci spettrali di notte, tra le stanze di giunta e uffici? Io ancora niente.

Ed è per questo che ho evocato la Corte dei conti, perché mi sono ricordato di quando lasciai il Comune come amministratore nel '93, con più di 60 miliardi in attivo. Poi sono andato a spulciarmi le carte di oggi e vedo che ci stiamo indebitando per più di 90 milioni, un mutuo trentennale che i cittadini dovranno onorare non si è capito ancora bene per sanare cosa, se “questi fantasmi” o opere in cantiere, spettri futuri di cui non conosciamo (perché nessuno ci da le carte) provenienza ed entità.

Cosa fare rispetto a tutto questo? Se nemmeno la Corte dei conti risponderà? Propongo una veglia davanti a Palazzo dei Bruzi, con tanto di tavolino a tre piedi: “Oh debiti fuori bilancio, manifestatevi, fatevi vedere in tutta la vostra interezza, cosicché noi amministratori e politici possiamo capire quale futuro per questa città in pre-dissesto, per i prossimi trent'anni.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"