SI ALLE PRIMARIE

20/01/2016

 

Sul metodo della scelta del candidato Sindaco prendiamo atto e rispettiamo le dichiarazioni di tutti. In particolare la prospettazione di qualche giorno fa dell’on. Bevacqua è condivisibile. Sarebbe auspicabile individuare un candidato che abbia certe caratteristiche coerenti con il civismo, indipendenza, autorevolezza ed esperienza. Tanto che noi, insieme ad altri abbiamo già da tempo individuato un candidato rispondente – secondo noi – ai requisiti indicati dall’on. Bevacqua, presentandolo agli elettori in una manifestazione pubblica al cinema Modernissimo lo scorso 21 dicembre.

Naturalmente auspichiamo che l’intero centrosinistra sia d’accordo ma non vogliamo imporre niente a nessuno. Né d’altra parte subiremo imposizioni. Per questo – e nella ipotesi che si individuino o si propongano altri nomi – siamo certi che si terranno le primarie, come è stato fatto in tutti i casi in cui si è dovuto scegliere, dal segretario PD, ai Presidenti di regione, ai Sindaci.

Peraltro, come si segnala ormai da più parti noi diciamo al PD che si sta perdendo tempo e ciò potrebbe essere alla fine l’ennesimo regalo del PD al centrodestra.

Le primarie sono nello statuto del PD, noi forze locali del centrosinistra le accettiamo, anzi le vogliamo, il segretario provinciale PD le chiede, due segretari di circolo PD le invocano, dieci consiglieri comunali le sollecitano, il sottosegretario all’economia Zanetti, nonché Segretario nazionale di Scelta Civica, ha detto che si devono fare e solo oggi oltre mille cittadini hanno firmato una petizione in tal senso per il segretario del PD.

Cosa si aspetta? Il PD ha paura delle primarie? Vuole imporre qualcuno alla città di Cosenza? Vuole far vincere il centrodestra?

Noi pensiamo e speriamo di no ma i fatti e la perdita di tempo fanno venire qualche pensiero.

 

Sergio Nucci

Coordinatore Regionale Scelta Civica Calabria

 

 

UNO STADIO BOMBONIERA E UN OSPEDALE A PEZZI

14/01/2016

 

La politica del fare del sindaco Occhiuto non poteva, in quest'ultimo scorcio del suo mandato, non mettere le 'mani' anche sullo stadio San Vito, per il quale è stato presentato un progetto di ristrutturazione (in realtà un rendering digitale) che impegna una cospicua somma che chissà in quale forziere nascosto del nostro comune è custodita.

Siamo alle solite, e davvero stavolta non per partito preso: si decidono lavori pubblici nel chiuso di una stanza, come sempre del resto, senza coinvolgere chi avrebbe titoli per esprimere una propria opinione e con l’obiettivo mal celato di accattivarsi le simpatie dei molti tifosi rossoblu, e si ripongono nel cassetto idee per le quali si erano guadagnati i titoloni dei quotidiani locali.

Non più piazza Riforma o piazza Europa, addio piazza XXV luglio e piazza Zumbini. Stavolta si punta in alto: addirittura lo stadio.

Rivengono alla mente quelle dichiarazioni sui fiumi navigabili che tanta ironia avevano suscitato in città. Walt Disney ha condizionato pesantemente l’infanzia di Occhiuto. Il motto se puoi sognarlo puoi farlo è la cifra della sua esistenza.

E tutto questo mentre la città è attanagliata da problemi che la rendono invivibile e che ne stanno progressivamente smorzando i residui di linfa vitale ancora presenti. Ma c'è di più: un paio di giorni fa il presidente Oliverio ha scritto una lettera al sindaco di Cosenza per convincerlo a cedere i terreni di Vaglio Lise per la costruzione del nuovo ospedale. Occhiuto ha pubblicamente detto di non essere d'accordo a concedere quei terreni perché, a suo parere, sarebbe opportuno ristrutturare il vecchio ospedale e unirlo al Mariano Santo.

Capiamo le ragioni del sindaco (quelle ufficiali e soprattutto quelle recondite), ma un siffatto progetto, che appare fattibile solo nella mente del nostro, risulta del tutto irrealizzabile ed inidoneo per quelle che sono diventate le esigenze dell’area urbana. Si parla di grande Cosenza, di conurbazione e poi non si ha la elementare disposizione a immaginare progetti che riguardino tutto il territorio e non una sola parte di esse. E per fare cosa? L’ennesimo spreco di denaro pubblico scomodo non solo per i cosentini ma soprattutto per la provincia che sull’Annunziata gravita.

E se qualcuno pensa che si tratti di uno scippo ai danni della città va ricordato non solo che Vaglio Lise è nel territorio cittadino ma che lo stesso Oliverio ha rassicurato il sindaco che il vecchio ospedale sarà riadattato alle esigenze dei cosentini. 

Che fortuna per Cosenza avere un sindaco architetto che, contrariamente a tutte le nuove direttive urbanistiche, ha voluto realizzare un enorme parcheggio nel centro città e ora vuole costruire addirittura un ospedale a terrazzamenti! Aspettiamo che fornisca ai cosentini un paio d'ali o un elicottero ed i suoi sogni saranno realizzati.

 

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"

ENZO E' IN GRADO DI BATTERE OCCHIUTO

01/01/2016

 

Sergio Nucci, come di consueto, con la sua associazione ha offerto uno spettacolo ai cittadini di Cosenza al teatro Rendano. L’occasione è stata propizia per porgli alcune domande. Dott. Nucci, come ha risposto la città al tradizionale concerto- appuntamento di inizio anno ormai alla XVII edizione? E un appuntamento che ha messo radici e che negli anni ha fatto incontrare quella parte della città che vive con maggiore sensibilità le occasioni artistiche e culturali. Come nasce l’idea di questo appuntamento di inizio anno? C’è chi festeggia l’anno nuovo con un veglione, un banchetto, un falò. Tutte tradizioni da rispettare ma io ho voluto fare omaggio alla mia città di un evento artistico-culturale che sia di augurio per la sua immagine esterna e il suo prestigio di capoluogo bruzio. E poi ce il Centro Storico che mi sta molto a cuore e che vorrei vederlo come location più frequente di manifestazioni culturali. Lei si muove fra cultura e politica. E consigliere comunale, fondatore del movimento civico Buongiorno Cosenza, si è candidato a sindaco nel 2011 e oggi è responsabile politico di Scelta Civica in Calabria. Come concilia tutto questo con la professione medica che la impegna non poco? La politica è servizio alla collettività, assunzione di responsabilità, passione per cambiare in meglio la realtà con una visione plurale della società, operando nella legalità nella prospettiva di poter rimuovere squilibri e ingiustizie. Il suo movimento Buongiorno Cosenza nasce fuori dai partiti. Si ritiene un precursore dell’antipolitica? No, assolutamente ma fare politica nei partiti tradizionali presuppone limiti e condizionamenti che confliggono col mio carattere e la mia natura. Nel suo parentato, almeno nel recente passato, non mancano ascendenze democristiane Ne sono ben consapevole ma non ho mai avuto problemi a fare scelte autonome rispettando le scelte altrui. Buongiorno Cosenza nasce comunque quando la Prima Repubblica aveva concluso la sua traiettoria storica lasciandoci nelle ambiguità e nelle incertezze che viviamo tuttora. Lei si considera di destra o di sinistra? Categorie politiche schematiche e ormai superate. Sono un liberal, un moderato se si vuole ma molto orientato nell’impegno sociale e civile. Lei nel 2011, al ballottaggio fra Occhiuto e Paolini, si schierò a favore di Occhiuto. Poi si è pentito. Se i numeri hanno un peso, potrei sentirmi responsabile di aver fatto vincere Occhiuto a danno di Paolini. Me ne sono rammaricato ben presto ma avevo agito sulla base di un accordo politico che Occhiuto, una volta eletto, non ha rispettato. L’accordo cosa prevedeva? Nessuna postazione di potere né collocazione personale ma l’accettazione nel programma del sindaco di alcuni punti qualificanti del programma di Buongiorno Cosenza. Riguardavano la città non le persone e cioè la valorizzazione del Centro Storico, il Rendano e le istituzioni culturali della città, il Museo all’aperto (MAB),il recupero e la cura del verde cittadino, la gestione del trasporto urbano, impegno dei vigili urbani non limitato soltanto all’orario diurno, i rapporti con l’UNICAL, il nuovo ospedale nel campus di Arcavacata nella prospettiva di una facoltà di Medicina e, soprattutto, la trasparenza degli atti amministrativi. Lei è intervenuto più volte criticamente sui criteri di assegnazione degli appalti da parte del sindaco Occhiuto... Anche nel suo interesse evidenziavo che i lavori pubblici sono politicamente un terreno minato per cui è necessario il massimo di trasparenza. Bisogna tenere conto che Occhiuto beneficiava del fatto di avere circa 200 milioni stanziati da spendere. Non entro nel merito di comportamenti ritenuti passibili di sanzioni penali, che spetta alla magistratura verificare, ma è un dato oggettivo che a essere protagonisti, ai vari livelli, erano sempre gli stessi nomi, tutti vicini al sindaco Occhiuto nella sua attività professionale. C’è chi sostiene che alla base della rottura con Occhiuto ci sia stata la scelta di rivoluzionare urbanisticamente Piazza Bilotti Resto tuttora convinto che realizzare un megaparcheggio nel cuore della città, nella piazza più panoramica, sia stata una scelta sbagliata, orientata più alla spesa in sé ed al suo indotto che al risultato, senza tenere minimamente conto dei danni economici arrecati al commercio e dei disagi creati a chi vive nella zona. Eppure si riconosce a Occhiuto di avere curato la manutenzione della città, intervenendo sui marciapiedi, creando aiuole, completando la pavimentazione dell’isola pedonale Ci mancherebbe che con quello che ha speso non facesse almeno questo ma non è sufficiente per chiedere un secondo mandato. Cosenza merita un ruolo diverso come capoluogo e centro direzionale. A Occhiuto è mancata una visione più alta del ruolo di Cosenza. Governare non è asfaltare, recita un vecchio detto noto a chi ha compiti di governo. Lei al Modernissimo ha portato il saluto di Buongiorno Cosenza alla discesa in campo di Enzo Paolini come candidato a sindaco. Per riparare ai voti negatigli nel 2011? No, ho già detto come hanno giocato i numeri nel 2011 e perché. Con Enzo Paolini il rapporto politico si è consolidato in 5 anni di opposizione in consiglio comunale dove abbiamo registrato sintonie e convergenze che vanno capitalizzate politicamente. Paolini è un candidato spendibile per tutto il centrosinistra in grado di battere Occhiuto e gli va dato atto di avere, con la manifestazione del Modernissimo, rotto il silenzio inconcludente che regna nel centrosinistra. Lei è a favore delle primarie? Anziché utilizzarle come una opportunità di chiarezza vengono usate strumentalmente per coprire ambiguità e contrasti fra gruppi politicamente organizzati e contrapposti. Il PD assicura che si faranno Bontà loro, speriamo che non sia troppo tardi dopo aver giocato a troppi tavoli. Se ne assumano la responsabilità. Ma se si faranno? Se non ci saranno trucchi e contestazioni il risultato dovrà essere rispettato da tutti. Senza defezioni, doppi giochi, mercanteggiamenti, accordi sottobanco, fuoco amico come nel 2011. Teme complotti? Non ho elementi per sostenerlo ma la partita si giocherà al ballottaggio e, per arrivarci, non mi sentirei di escludere nulla. Tutto è possibile. Retroscenisti senza notizie sostengono che la partita delle candidature si sta giocando a Roma. Lo ritiene possibile? E chi può dirlo o negarlo? E un vecchio gioco pensando alla vendita di copie in edicola. La sudditanza a Roma è storia vecchia, interrotta soltanto quando abbiamo avuto politici del rango di Mancini e Misasi. Oggi chi ha la statura e il peso per sottrarsi alle eventuali pressioni o indicazioni di Roma? Tutto è possibile, quindi, ma a votare saranno i cosentini. Saranno loro a decidere. Che previsioni fa? Le previsioni in politica contano poco. La partita si gioca e si vince sul campo. Occhiuto aveva detto che non si sarebbe ricandidato e invece si ripresenta col supporto di liste civiche e personali e altre mascherate. Il centrosinistra ha il dovere di trovare un punto di sintesi, convergere sul candidato che si ritiene in grado di battere Occhiuto ma, soprattutto, ha il dovere di non perdere ancora altro tempo. Fa bene Paolini a dire ai partener di centrosinistra: Vi aspetto ma non mi fermo.

 

Intervista alla Provincia del 2 gennaio 2016

 

LUCI E ... OMBRE

06/01/2016

 

La città delle feste ha bisogno di luci che l’amministrazione comunale definisce illuminazioni artistiche e per queste spende migliaia di euro. Fin qui nulla di strano se non fosse per un particolare di non poco conto: il comune di Cosenza paga più volte lo stesso servizio, ciononostante a Palazzo dei Bruzi affermano che si sta risparmiando.

È il sindaco in persona a spiegare, nel corso della conferenza stampa di ieri, “come si sta risparmiando con le procedure di affidamento: per questo motivo abbiamo deciso di chiedere a Enel Sole di fare pure le luminarie”.

E noi, comuni mortali, che pensavamo che la convenzione con ENEL sole riguardasse l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica e l’istallazione dei nuovi impianti semaforici tenuti in piedi da improbabili imbracature di fil di ferro.

Ma torniamo alle luci artistiche: il Comune di Cosenza ha affidato a Enel Sole, mediante convenzione, la gestione delle illuminazioni pubbliche a un canone annuo che comprende anche la fornitura e la posa in opera delle luminarie natalizie e non, oltre € 850.000, in rate da € 120.000 ognuna, da estinguere in sette anni.

Ma se ciò è vero, perché affidare tramite determina alla ditta Med Labor (quella balzata agli onori della cronaca sul Tg di Rai1) la posa in opera dell’impianto di illuminazione artistica temporanea, per un importo di € 30.000, su via Dante Alighieri proprio per il Natale (determina 3170 del 2015)? Solito affidamento diretto per via della somma urgenza?

Forse, ma sarebbe bene ricordare al sindaco che il Natale ha, e non solo a Cosenza, una data certa, quindi si potrebbe, volendo, pianificare anche questo servizio entro i 365 giorni dell’anno senza ricorrere alla somma urgenza e affidando mediante gara questo servizio.

Giusto per non sperperare così il denaro pubblico. Sperperare, sì, perché la fornitura e la posa delle luminarie natalizie, come abbiamo già detto, rientrano nei servizi affidati a Enel Sole e l’affidamento mediante cottimo fiduciario vanifica i risparmi derivanti da una gara ad evidenza pubblica.

È vero che a Natale non si bada a spese, ma pagare due volte lo stesso servizio non ci sembra un’azione corretta nei riguardi dei cittadini che pagano le tasse e in cambio ricevono servizi insoddisfacenti.

Ma tutto questo giusto per chiarezza.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"

 

 

BABBO NATALE A COSENZA

11/12/2015

 

Babbo Natale a Cosenza : Tasi, Tari, Imu, mutui ,anticipo IVA, i doni dei nostri amministratori per  far crescere il PIL, per creare occupazione! Il  Comune ha inviato in questi giorni i biglietti di augurio: acqua e tassa rifiuti (TARI) che non si paga  più in due soluzioni, ma in una soltanto perché la rata scadente il 30 novembre è stata in effetti negata essendo stati i modelli recapitati nei primi di dicembre mentre il tutto scade il 31 di questo mese. E poi, quale vantaggio economico alle nostre tasche hanno apportato i tanto reclamizzati successi conseguiti con la raccolta differenziata che a detta del Comune riscuotono premi e plausi in ogni dove? La tassa anziché diminuire è cresciuta! Felici i  Cosentini  ringraziano,contenti per i cantanti e per i contanti che scuciranno proprio sotto Natale..! Auguri di buone feste allora e speriamo che l'anno nuovo porti meno presunti tagli di nastro e foto trionfalistiche e più fatti e aiuti per una città che lentamente sta morendo.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"