24/09/2007
Che strano destino riserva la vita non solo alle persone ma anche alle cose. E’ il caso stavolta delle gradinate cittadine che, a seconda delle circostanze, diventano, nel migliore dei casi, palcoscenico di spettacoli o, nelle peggiori, parcheggio d’autovetture. Alludiamo evidentemente da un lato alle scalinate di via Calabria, sulle quali si sono da poco spente le luci della tradizionale kermesse settembrina, e dall’altro a quelle ben più suggestive dette “dei due leoni” sulle quali insiste, da qualche anno, un parcheggio d’autovetture gentilmente concesso, ad alcuni privati, dall’amministrazione Catizone con l’avallo degli uffici preposti.
Ma andiamo ai fatti. Da solerti e attenti consiglieri di questa città, ci siamo imbattuti in una situazione che dire sconcertante è dir poco. Sulla centralissima via Vittorio Veneto (ora Via Misasi) proprio sopra la scalinata “dei due leoni” che finisce sulla via Sabotino, abbiamo verificato, evidentemente con grande meraviglia, l’esistenza di un parcheggio, con tanto di sbarra elettrica, nel quale solo pochi eletti (una dozzina di autovetture circa), hanno il privilegio di parcheggiare con un esborso annuo di circa 2,50 € per auto.
Senza entrare nel merito dell’esiguità della cifra che nella città delle parking card gratuite ai consiglieri comunali può non far notizia, quel che più ci indigna è l’aver constatato con quanta “generosità” e quanta “disponibilità”, per non dire evidentemente altro, si è consentita la creazione di un parcheggio, violentando paesaggisticamente ed architettonicamente, uno degli scorci più suggestivi di Cosenza. Nella città che si rizela perché “u’ milunaro” invade l’aiuola di piazza 25 Luglio non si è assistito a nessuna levata di scudi per il parcheggio (questo né temporaneo né stagionale) su uno slargo un tempo grazioso e attraente.
In verità, un petulante cittadino aveva pensato bene di opporsi al provvedimento comunale richiedendo addirittura l’azione della Procura, ma evidentemente i solerti giudici cosentini hanno ritenuto la cosa fin troppo misera per dedicare l’attenzione che meritava, ignorando così il proverbio che recita che è con piccoli passi che si scalano le montagne.
Poi siamo arrivati noi. Abbiamo cominciato a fare domande a destra e a manca; abbiamo chiesto documenti e visto progetti e, alla fine, abbiamo presentato al Sindaco la nostra interrogazione per sapere se conosce quanto riferito, se lo giudica come noi raccapricciante e, in caso affermativo, se non ritenga utile aprire sull’intera vicenda un indagine interna per acclarare i fatti e ricostruire tutto l’accaduto per come lo abbiamo ricostruito noi.
Perché una cosa è certa: i dipendenti comunali che non fanno per bene il proprio lavoro non sono solo quelli che non vigilano sull’esecuzione dei lavori ma anche coloro che ritengono che la cosa pubblica a volte possa diventare “privata”.
SERGIO NUCCI CARMINE VIZZA
Consiglieri Comunali di Cosenza - Gruppo Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno