06/08/2007
Il Sindaco di Rende non perde occasione per marcare la differenza con il collega di Cosenza.
Bernaudo, per l’ennesima volta, sottolinea alla stampa, in occasione della conferenza per il primo anno di attività, come lui, al contrario del collega Perugini, possa ritenersi soddisfatto del lavoro amministrativo compiuto dall’insediamento ad oggi.
Sembra quasi che i buoni risultati, o presunti tali, raggiunti nel comune di oltre Campagnano vengano sbandierati non con l’orgoglio di chi ha fatto, ma con l’arroganza del primo della classe che non perde occasione per dividere sulla lavagna i buoni dai cattivi.
Bernaudo è stato “pizzicato” in più di una occasione in questa pratica canzonante – ovvero dileggiare gli amministratori cosentini - e, ciononostante, i suoi distinguo sono passati senza suscitare una schietta e liberatoria reazione da parte degli interessati. Già dai banchi del Consiglio ci siamo permessi di suggerire agli amici di oltre Campagnano di occuparsi più delle proprie travi che delle altrui pagliuzze. Cosenza, e questo lo sta riconfermando con i fatti (e che fatti!), ha un Sindaco che sa sbagliare da solo, e senza suggerimenti .
Ognuno pensi a far bene il proprio lavoro, a compiere la propria mission, poi come qualcuno ha ricordato, fra quattro anni ci penserà il popolo ad esprimere il proprio giudizio sui fatti e sulle persone. E se qualcuno (Beraudo n.d.a.) pensa che Cosenza possa costituire il trampolino di lancio per qualche nuovo e più importante incarico politico stia ben tranquillo, perché anche su questo stanno confrontandosi in estenuanti riunioni gli strateghi del costituendo partito democratico.
Varrebbe la pena ricordare al Sindaco di Rende che non è passato molto tempo da quando gli amministratori rendesi si rivolgevano con assoluta deferenza nei confronti dei Sindaci cosentini. Quel tempo, ahinoi, è passato ma fa male chi pensa che non possa tornare E fa peggio chi per autoesaltarsi si confronta con una amministrazione disastrata come quella di Cosenza.
Ci verrebbe voglia di chiedere a Bernaudo, che gusto c’è a sparare contro la Croce Rossa, che gusto c’è a fare “‘o gallo ‘ncoppa a munnezza”.
Sergio Nucci