18 Maggio 2007
La volontà politica volta a limitare le occasioni di dibattito e di confronto, sembra rappresentare una malattia epidemica che colpisce, a Catanzaro come a Cosenza, i vari livelli di responsabilità politica.
A Catanzaro, sul banco degli imputati c’è il Presidente della Provincia, Michele Traversa, che animato da sacro furore si è speso, giorni or sono, e senza autorevoli repliche, a demolire l’idea che anche Cosenza possa avere la sua facoltà di Medicina. Sull’argomento, e sempre in difesa del campanile, è intervenuto ieri il consigliere regionale Giuseppe Guerriero per il quale la classe politica regionale avrebbe ben altre urgenze sulle quali attardarsi e non certo l’istituzione di una nuova facoltà in riva al Crati.
Siamo stupiti, soprattutto per il fatto che uguale impeto e impegno ce li saremmo aspettati dal consigliere dello SDI, in virtù del suo ruolo di presidente della Commissione antimafia regionale, su altre e ben più importanti questioni.
Possibile che Guerriero con i mille problemi urgenti e gravi, come le faide per le Asl, il rapporto tra etica e politica, (vedi gli avvisati che siedono in Consiglio), le questioni di trasparenza (Burc), senta la necessità e trovi il tempo per discutere e decidere sui grandi progetti che riguardano Cosenza?
A livello regionale, si approvano maxiemendamenti che ridisegnano il volto delle ASL, e quindi della sanità calabrese, senza la minima concertazione, con il rischio, concreto di una inevitabile confusione e disorganizzazione nella erogazione dei servizi primari e Guerriero cosa fa? Ci dice che non c’è il tempo per discutere del futuro di Cosenza.
Diciamolo francamente: quelle di Traversa e di Guerriero sono indebite ingerenze.
Noi, ad esempio, non pensiamo mica di parlare delle tribolazioni, delle ingenti risorse impegnate, del grave squilibrio costi–benefici, delle guerre tra baronie locali che hanno interessato ed interessano la struttura universitaria di Germaneto.
Noi, ad esempio, non riferiamo delle omissioni politiche che hanno permesso l’istituzione di due cardiochirurgie a Catanzaro penalizzando la città di Cosenza, i cui cittadini sono costretti, ancor oggi, alla emigrazione sanitaria.
Ma se Catanzaro piange ,Cosenza non ride.
Qui da noi, sotto accusa, ed ancora una volta, il Sindaco Perugini colpevole di aver presentato, tramite il suo assessore all’urbanistica, e solo sulla stampa, un mega progetto (un centro commerciale e tre palazzi) che dovrebbe interessare l’area dell’ex centrale del latte. Usiamo il condizionale perché ad oggi della cosa non si è mai discusso nelle sedi opportune come, ad esempio, nella commissione consiliare competente.
L’amministrazione Perugini, che tanto aveva sbandierato la partecipazione e la condivisione, ancora una volta chiede al Consiglio Comunale, in maniera frettolosa e sospetta (come nella vicenda Comac e sul nuovo ospedale) un voto su una soluzione preconfezionata chissà dove e sulla quale pesa, come un macigno, l’assenza di un sereno e costruttivo confronto nella città sull’utilità o meno di questa iniziativa commerciale-residenziale.
Tanto interesse verso via degli Stadi nasce dalla recente delusione per la bocciatura del progetto dei contratti di quartiere, o da più prosaici interessi dei quali non si capisce la natura?
Siamo fortemente preoccupati di questa deriva. Preoccupati perché il divario che divide sempre di più la società civile dalla classe politica, tende ad aumentare lasciando intravedere una dirigenza politica incapace di darsi regole di sana ed efficace amministrazione.
Carmine Vizza e Sergio Nucci
Consiglieri Comunali di Cosenza