15 Aprile 2007
Non c’è alcun dubbio che sabato 14 aprile ha rappresentato per il Sindaco Perugini uno dei giorni più brutti del suo mandato di primo cittadino.
A renderlo così negativo una serie di cause che possono, in breve, essere così riassunte.
Per iniziare la triste constatazione nell’apprendere, dalla lettura dei giornali, che ben tre quotidiani locali su quattro hanno “bucato” la notizia relativa al suo messaggio in ricordo di Giacomo Mancini, nell’anniversario della scomparsa. Ma come!? Lui, il Sindaco della rottura con il passato, che si lasciava andare ad un condivisibile quanto sentito ricordo di Giacomo Mancini, “in spregio ad accordi ed alleanze e con tutto quello che quel messaggio avrebbe significato” (n.d.a.), che non veniva neanche citato dai quotidiani per questo riconoscimento postumo. Neanche se a mandare il comunicato fosse stato l’ultimo degli uomini politici di questa regione.
Ripresosi dallo stupore, deve esser sobbalzato nel prender nuovamente coscienza che nella maggioranza che lo sostiene non tutti hanno un “comune sentire” sulle vicende amministrative di Palazzo dei Bruzi. Del resto come è possibile condividere con siffatti compagni di viaggio una strategia se proprio questi, e ad ogni piè sospinto, annunciano ed a gran voce le proprie diversità (politiche) senza neanche sentire il dovere di rispettare l’accordo non scritto di lavare in famiglia i propri panni sporchi? A tenere banco, stavolta, l’ “affaire” Barresi secondo il quale, almeno a leggere le cronache locali, frange autorevoli dei DS avrebbero già defenestrato il Dirigente dell’Ufficio del Piano fortemente voluto proprio dal Sindaco.
Ma la lettura delle brutte notizie non è certo finita lì. Infatti, dopo un po’, Perugini ha dovuto fare i conti con quelli che potrebbero essere definiti “i pizzuluni” che i parenti/serpenti, ovvero i cugini di Rende, non perdono tempo di rivolgergli. Qualche giorno fa ci ha pensato addirittura il Sindaco Bernaudo, compagno-amico-alleato nella scorsa campagna elettorale, frenando bruscamente sul progetto dell’area urbana. Sabato, a rincarare la dose, è intervenuto un fedelissimo di Principe, Pietro Ruffolo, che ha ricordato ai cosentini che vent’anni prima, a Rende, l’allora sindaco Cecchino Principe, aveva già introdotto, per il controllo e la sicurezza del territorio, l’uso delle telecamere. A voler rimarcare che se Perugini è a corto di idee può andare a Rende a farne una scorpacciata.
Qui il Sindaco ha veramente perso la pazienza e mentre rimuginava su un’improbabile risposta al vetriolo (che non è nel suo stile) è arrivata la ciliegina sulla torta, ovvero il dichiarato forte dissenso espresso dal Presidente del Consiglio Sammarco, in Commissione Bilancio, che ha censurato, senza mezzi termini, l’atteggiamento di Sindaco ed Assessore al Bilancio rei di non averlo coinvolto nella stesura dello strumento contabile del Comune di Cosenza.
A questo punto si sono perse le tracce di Salvatore Perugini, anche se i bene informati riferiscono di averlo visto di fronte l’altare della Madonna del Pilerio, nel Duomo di Cosenza, nell’atto di accendere un cero alla patrona della città.
Sergio Nucci
Consigliere Comunale di Cosenza
Gruppo Consiliare della “Grande Alleanza con RNP”