19/06/2019
Ho letto come tanti il documento che la Corte di Conti ha inviato al Comune di Cosenza avvisando che in assenza di puntuali e esplicative risposte da parte dell’Ente il dissesto del nostro comune sarà inevitabile.
Non è una bella notizia certo ma nessuno può dire che quanto scritto dai giudici contabili non fosse largamente prevedibile considerata l’ingente mole di spesa a fronte di una insufficiente flusso di entrate.
Più volte io, altri, tanti, abbiamo chiesto lumi su come venissero gestite le casse del Comune. Tante di quelle volte da diventare petulanti agli occhi degli ignari cittadini. E oltre a generiche e formali rassicurazioni mai alcuna chiara e circostanziata spiegazione su come si pensasse di uscire da un tunnel lungo decine di anni.
Morale della storia è che ci ritroviamo con un documento di ben 69 pagine scritto non da un contabile poco attento a norme e leggi bensì dalla Corte dei Conti che nel Paese è l’unico organismo deputato a dire se i conti degli enti pubblici vanno bene oppure no.
Dovei provare soddisfazione nell’apprendere che quello che pensavo si è verificato? No, assolutamente, perché penso a tutte le famiglie di cosentini che pagheranno sulla propria pelle una politica economica che avrebbe consigliato agli amministratori rigore e prudenza. Perché un dissesto se non è la fine del mondo è pur sempre un fatto che si abbatte come una calamità nella comunità dove si verifica.
E dunque penso alle famiglie a basso reddito con prole in età scolare che vedranno aumentare di colpo le rette per le mense scolastiche, ai giovani nuclei familiari, spessissimo monoreddito, che dovranno far fronte ad ancora più care rette per l’asilo dei proprio figli, a tutti quei contribuenti che saranno costretti a pagare tariffe ben più alte di quelle oggi praticate nel nostro comune; ai cittadini che ancora oggi utilizzano il mezzo pubblico come unica possibilità di spostamento e che subiranno le conseguenze del dissesto dell’AMACO, agli stessi dipendenti dell’AMACO che potrebbero finire dalla sera alla mattina per strada perdendo il proprio posto di lavoro, ai creditori del comune che molto probabilmente verranno falcidiati dalla procedura del dissesto aumentando così le difficoltà delle aziende che operano sul nostro territorio; agli operai delle cooperative che vedranno tagliati i servizi e quindi svanire la già misera possibilità di reddito, alle ditte impegnate nelle opere pubbliche poiché per i successivi 5 anni non si potranno realizzare nuove opere in quanto l’ente sarà impossibilitato ad accendere nuovi mutui, a tutti gli esercenti di pubblici locali che saranno costretti a maggiori spese a causa della condizione di dissesto. Penso ai cosentini che distratti da feste, celebrazioni e luminarie non hanno visto il baratro nel quale stavano precipitando.
Penso e chiedo. Chiedo a chi adesso è obbligato a dare risposte:
1) Dove finiti i 110 milioni ottenuti ai sensi del dl 35/2013 e dl 102/2013 per pagare i debiti arretrati verso i fornitori?
2) Dove sono finiti gli 11 milioni e mezzo di euro che i cittadini hanno pagato come tassa sui rifiuti dal 2013 al 2018 i e che non sono stati riversati alla Regione Calabria?
3) A chi sono stati venduti 10 milioni di immobili che mettete puntualmente tra i residui attivi e che non riuscite ad incassare? Dov’è il rogito che vi consentirebbe di tenerli in bilancio?
4) Che fine hanno fatto gli amministratori che dovevano controllare l’AMACO ed evitarne l’imminente dissesto?
5) Che fine hanno fatto i 23 milioni di anticipazione di tesoreria che dovevate restituire entro il 31 dicembre del 2018?
6) Quanti sono i milioni di euro di somme vincolate che avete utilizzato per il pagamento delle spese correnti?
7) Quanta spesa corrente avete pagato senza rispettare l’ordine cronologico delle fatture emesse dai fornitori?
8) Quanti avvisi di accertamento sono stati recapitati ai contribuenti per imposte già riscosse e magari esposte tra i residui attivi?
9) Quando farete la delibera dei debiti fuori bilancio che la Corte dei Conti attende dal dicembre 2017?
10) Quanto tempo occorre al dirigente del settore per realizzare una attendibile ricognizione dei debiti fuori bilancio?
Non attendo risposte anche perché non ne arriveranno. Ma stavolta sono soddisfatto perché non potranno esimersi di darle a qualcuno più in alto di me.
Sergio Nucci
“Buongiorno Cosenza”
P.S.: la delibera della Corte dei Conti è scaricabile integralmente qui