20/02/2019
Lo dico sommessamente e davvero con sincera preoccupazione: c’è qualcosa che non torna nelle modifiche urbanistiche che l’amministrazione Occhiuto sta realizzando nella città di Cosenza.
C’è qualcosa di poco chiaro che per me, che non sono un tecnico, appare ancor di più strano e preoccupante. Il mio è un parere, ripeto non da tecnico, corroborato però da una certa frequentazione delle aule consiliari e dei regolamenti comunali. E’ più la mia esperienza, dunque, a farmi parlare e non la puntigliosa conoscenza delle norme procedurali. Più il buon senso ad orientarmi che la sicurezza interpretativa della norma. Parlo, come tanti in questi giorni, del Parco del Benessere. Un’opera che ad alcuni (pochi) piace e che ad altri (tanti) dispiace e non poco, per le ricadute sul commercio, sul traffico, sulla qualità della vita e chi più ne ha più ne metta.
Questo benedetto Parco del Benessere, spuntato come un fungo all’indomani di una giornata piovosa di fine estate, presenta aspetti quanto meno dubbi circa l’iter procedurale che ne ha segnato la ideazione/realizzazione.
Premetto che un sindaco che ha un mandato per governare e soprattutto rispetta le leggi può realizzare quanto ha in animo. Se ha poi il consenso della opinione pubblica meglio, tuttavia se realizza in ossequio alle norme può fare e disfare ciò che ritiene giusto o quanto meno utile a lui in primis, e poi agli altri. Se è, ripeto, rispettoso delle leggi e dei regolamenti.
Ora la questione è proprio questa. Non sono del tutto sicuro che il Parco del Benessere, ed aggiungo anche la nuova viabilità parallela a via Popilia (e perché no la metro) per come in cantiere possano essere realizzati. Mi spiego meglio. Il Parco del Benessere e la nuova viabilità (anche se su questa vanno ben analizzati i vecchi piani regolatori), costituiscono delle evidenti modifiche urbanistiche ovvero variazioni al Piano Regolatore esistente, atteso che il PSC non è stato ancora approvato. La questione dunque è: il Parco del Benessere è una modifica sostanziale del piano regolatore o no? E se lo è per ogni modifica ad un piano regolatore è obbligatoria una approvazione da parte dell’assise consiliare ovvero i consiglieri devono esprimersi in modo palese in una seduta all’uopo convocata (Legge Urbanistica Nazionale n° 1150/1942)? Ed ancora, se è necessaria l’approvazione del Consiglio, i lavori fin qui eseguiti sono regolari (DPR 380/2001 - Testo Unico dell'Edilizia – art.14)?
Ecco, questo non mi torna. Non credo che il consiglio comunale sia stato chiamato ad esprimersi per quelle che io ritengo modifiche al piano sostanziali, ovvero che non ci sia stata la preventiva approvazione da parte degli organismi deputati considerato che un tavolo tecnico Comune-Provincia-Regione non avrebbe avuto, come non ha, potestà sulla questione.
Ripeto, ho un dubbio, non una certezza e non so davvero chi potrà illuminarmi sulla cosa . Magari, me lo auguro, qualche consigliere si prenderà la briga di informarsi e svelare l’arcano.
Io, dal canto mio non perdo la mia natura di interrogatore in ossequio a quel passo che Leopardi dedicava alla sorella Paolina nel suo Zibaldone. “La nostra ragione non può assolutamente trovare il vero se non dubitando; ella si allontana dal vero ogni volta che giudica con certezza; e non solo il dubbio giova a scoprire il vero, ma il vero consiste essenzialmente nel dubbio, e chi dubita sa, e sa il più che si possa sapere.”
Sergio Nucci
“Buongiorno Cosenza”