CASA E BOTTEGA

02/09/2015

 

Sul concorso per dirigente del comune di Cosenza in questi giorni è stato detto tutto o quasi. Quasi perché nessuno ha detto una cosa non del tutto secondaria e che potrebbe, col tempo, avere risvolti, quanto meno onerosi per il nostro ente. Non si è detto che nonostante nella delibera di giunta n°66 del 6/8/2015 si parli di un solo anno di servizio, ovvero fino alla fine del mandato del sindaco, la legge, o meglio la Corte di Cassazione, preveda una durata minima degli incarichi pari a tre anni, anche in previsione della clausola “fino al mandato del sindaco”. Che significa in soldoni questa piccola precisazione? Significa che se il sindaco affida un incarico ad un dirigente, esterno in questo caso, quest’ultimo allo scadere del mandato del primo cittadino può legittimamente rivendicare il diritto che la Corte di Cassazione ha sancito con sentenza n. 478 del 13 gennaio 2014 che così recita: «in tema di affidamento, negli enti locali, di incarichi dirigenziali a soggetti esterni all’amministrazione si applica l’art. 19 del d.lgs. n. 165 del 2001, nel testo modificato dall’art. 14 sexies d.l. n. 155 del 2005, convertito con modificazioni nella L. n. 168 del 2005, secondo cui la durata di tali incarichi non può essere inferiore a tre anni né eccedere il termine di cinque, e non già l’art. 110, comma 3, d.lgs. n. 267 del 2000 (T.U. enti locali), il quale stabilisce che gli incarichi a contratto non possono avere durata superiore al mandato elettivo del Sindaco in carica. La disciplina statale integra quella degli enti locali: la prima, con la predeterminazione della durata minima dell’incarico, è volta ad evitare il conferimento di incarichi troppo brevi ed a consentire al dirigente di esercitare il mandato per un tempo sufficiente ad esprimere le sue capacità ed a conseguire i risultati per i quali l’incarico gli è stato affidato; la seconda ha la funzione di fornire al Sindaco uno strumento per affidare incarichi di rilievo sulla base dell’intuitus personae, anche al di fuori di un rapporto di dipendenza stabile e oltre le dotazioni organiche, e di garantire la collaborazione del funzionario incaricato per tutto il periodo del mandato del Sindaco, fermo restando il rispetto del suddetto termine minimo nell’ipotesi di cessazione di tale mandato» - e restare in carica un biennio in più.

A questo punto se dovesse vincere Occhiuto si troverebbe col suo dirigente, ma se dovesse vincere qualcun altro questa sarebbe l’eredità che Occhiuto lascia al comune ed al nuovo sindaco con onori (pochi) ed oneri molti ( ben due stipendi da dirigente). Sarebbe il caso che anche su questa questione Occhiuto si esprimesse, non fosse altro per non lasciare il dubbio che voglia mettere radici anche indirettamente in un ente che è stato, fin troppo, casa e bottega del sindaco e dei suoi amici.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"