05/07/2013
In questi giorni si sono succedute una serie di notizie riguardanti un argomento che per Buongiorno Cosenza riveste particolare importanza, è infatti uno dei punti più rilevanti del suo programma. Si tratta della realizzazione del reparto di cardiochirurgia nell'ospedale"hub" dell'Annunziata. Ricordiamo, “per coloro che hanno dimenticato” e per i disinformati” che Buongiorno Cosenza ha sostenuto, in fase di ballottaggio, l’attuale primo cittadino Mario Occhiuto anche per la comune visione delle priorità da realizzare in città e tra queste proprio la cardiochirurgia.
Cosa è successo? Recentemente si è appreso che la città di Cosenza ha subito un torto (l'ennesimo) da parte del governatore Scopelliti. Cosenza, la nostra città, nonostante possieda una vasta provincia, nonostante abbia le carte in regola anche in base al decreto Balduzzi, nonostante sia dotata di uno svincolo autostradale, è diventata trasparente, impercettibile, addirittura inesistente, nella vicenda della redistribuzione dei reparti di cardiochirurgia nella regione.
Ovvio, non c’era nessuno che la difendesse, che la tutelasse nella sede e nei tempi opportuni. Quale autorità locale poteva meglio rappresentarci? E quale vantaggio si è conseguito dall’assenza? O il bussare alle porte del presidente della Regione si limita solo alla richiesta di un aiuto in relazione alla questione Giunta Comunale? Giova ricordare che Scopelliti si occupa della nostra città solo per "custodire" dimissioni ed imporre logiche spartitore.
Buongiorno Cosenza è lieta di constatare che non è l’unica a ragionare in tal guisa in materia di cardiochirurgia. Ha trovato, infatti, conforto nelle parole dette dal presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Lucio Dattola, quando questi (vedi strill.it del 24 giugno 2013) focalizza l’attenzione sulla densità della popolazione cosentina, nonché sulla difficoltà dei pazienti cosentini di sopportare un viaggio in condizioni di salute non ottimali e sulla opportunità di abbattere il campanilismo, gestendo l’intera Regione Calabria come un’unica, grande e coordinata azienda in materia sanitaria.
Se poi continuiamo a documentarci, si legge, nell’articolo pubblicato sul Quotidiano del 29 giugno, la nota diffusa dal Consigliere regionale Naccari, che dichiara che ”il presidente Scopelliti ha effettuato, escludendo Cosenza, una non-scelta che penalizza l’organizzazione sanitaria regionale e quindi i cittadini, mantenendo 2 cardiochirurgie a Catanzaro, mezza a Reggio, nessuna a Cosenza”.
Addirittura, continua la nota, andando contro i decreti da lui stesso firmati in precedenza (vedi decreto n. 106 del 2011 – decreto n. 136 del 2011. – decreto n. 112 del 2012). Cosa vuol dire tutto questo? Che Reggio, con i soldi dei contribuenti calabresi, ha realizzato, negli anni e con diverse amministrazioni, un’unità di cardiochirurgia per 20 posti letto e adesso invece se ne trova 10 di posti letto. Catanzaro si ritrova ben due cardiochirurgie e Cosenza neanche mezza....complimenti!!!!! Anche questa è materia da discutere!!! Ma quello di cui ci si rammarica in tutta questa vicenda è l’assenza della competenza locale che non sì è seduta al tavolo delle decisioni importanti, ma che ha girato lo sguardo verso altri obiettivi. Qui in gioco non ci sono luci o potature, piazze da rifare o lungofiumi festanti. Qui è in gioco un bene di valore primario, la salute dei cittadini.
Ufficio Stampa Buongiorno Cosenza