VERSIONE ORIGINALE

20/06/2013

 

Tra poche ore (chissà'?) potrebbe essere varata la giunta Occhiuto bis. Più che una nuova giunta si tratta di un piccolissimo aggiustamento resosi necessario per la defenestrazione di Katya Gentile e le dimissioni di Carmine Vizza. Nulla di più se è vero che i dimissionari "impropri" (Vigna e Machì) continuano a partecipare alle giunte convocate a palazzo dei Bruzi firmando atti e documenti.

Prima però che si consumi l'atto finale è necessario fare chiarezza su alcuni passaggi che non sono ben noti all'opinione pubblica e che riguardano il percorso intrapreso da più mesi a questa parte da otto consiglieri: De Cicco, Lo Gullo, Manna, Morrone, Nucci, Salerno Spadafora F., Spataro.

Il primo: nel corso della consiliatura gli otto hanno con disagio e preoccupazione verificato un assoluto distacco tra il sindaco e la maggioranza che lo sosteneva. Assenza di dibattito, nessun coinvolgimento, totale scollamento tra esecutivo e consiglio

Secondo: alcune forze che avevano sostenuto lealmente il sindaco non erano state adeguatamente coinvolte nell'esecutivo rimanendo del tutto estranee alla vita dell'ente.

Terzo: i dirigenti esterni, tutti di stretta fiducia del sindaco, poco si interfacciavano con gli assessori di loro riferimento, primo tra tutti il dirigente del settore lavori pubblici.

Quarto: sulla metropolitana leggera, opera sponsorizzata da tutto il PDL regionale e locale, il sindaco manteneva un atteggiamento interlocutorio e pericoloso per la sorte dell'imponente finanziamento, tanto da non partecipare neppure alla presentazione dell'opera del Presidente Scopelliti in quel di Rende.

Queste considerazioni avevano convinto i firmatari del documento allegato a chiedere a Mario Occhiuto di accogliere alcune richieste nell'ottica di quella collaborazione che a parole richiedeva ma che nei fatti non concedeva.

Nel documento riservato, che forniamo alla stampa e nel quale volutamente mancano le firme di Katya Gentile e Luca Morrone, presenti alla firma ma rappresentati dai loro riferimenti in consiglio (De Cicco, Lo Gullo, F. Spadafora), il passaggio fondamentale riguarda la posizione dell'anello debole della catena: Katya Gentile, la quale, incurante del rischio cui era sottoposta (l'estromissione che è puntualmente poi arrivata) sostiene la posizione degli otto e le loro legittime rivendicazioni, in un’ottica non di contrapposizione bensì di ennesima mediazione.

A leggere bene queste poche righe si capisce di come proprio la Gentile sia stata vittima dell'infedeltà di alcuni sottoscrittori di quel documento, che alla sua revoca nulla hanno fatto se non rivendicare con più forza personali posizionamenti in giunta.

Eppure, proprio Katya Gentile, con Luca Morrone e Carmine Manna aveva sottoposto il documento degli otto al sindaco chiedendo maggior coinvolgimento.

Che non sia stata quella aperta richiesta di ascoltare le voci della sua maggioranza a determinare la sua fuoriuscita dalla giunta e non i paragoni con Schettino e/o Paperino? Noi pensiamo di si ma nessuno potrà mai confermarlo.

Alla luce della verità esposta e documentata, chiederemmo a Scopelliti ed ai coordinatori provinciali, di non accontentarsi dei piccoli aggiustamenti offerti dal sindaco, bensì di una più ampia rivisitazione dei ruoli, e solo dopo aver propedeuticamente e "realmente" azzerato le posizioni di ciascuno (Vigna, Machì e Morrone.... per intenderci).

Solo così, con lealtà e schiettezza, con incontri collegiali e senza preclusioni strumentali (nessuno escluso), Mario Occhiuto potrà ritrovare la sua maggioranza e rilanciare l’azione amministrativa.

Diversamente il cammino sarà sempre più impervio ed i prezzi da pagare, ai singoli ed ai gruppi, per ritagliarsi scorci di tranquillità, aumenteranno di volta in volta e in maniera esponenziale.

 

Sergio Nucci e  Michelangelo Spataro (due degli otto)