LE CONVERGENZE PARALLELE

30/03/2013

 

Aldo Moro resta uno degli statisti più apprezzati e conosciuti del nostro Paese. E non solo per il doloroso epilogo del suo cammino terreno, quanto per l'acume politico, la visione delle cose, la capacità di dialogo e la ricerca di condivisione dell'azione politica.

Ma Moro si ricorda anche per un ossimoro che a volte ritorna nella vicenda politica nazionale e locale: le "convergenze parallele". Un preambolo doveroso, se si vuole analizzare la vicenda del comune di Cosenza, nella quale le convergenze parallele sono, tra i due partiti maggiori dell'alleanza che guida il comune di Cosenza, la regola. Non deve questa analisi essere letta come una critica, ma fatti e circostanze vanno meglio analizzati per comprendere alcune dinamiche comunali, ai più sconosciute, ma invece ben chiare agli addetti ai lavori.

A questo punto è importante capire, per il destino della città, quanto i percorsi siano davvero paralleli e quanto invece siano convergenti. Per farlo basta leggere le note politiche, le dichiarazioni, gli atti e capire se si tratta di vero amore o se è un menage dettato dalla convenienza più che dal sentimento.

E' bene partire dal primo nodo gordiano della vicenda Occhiuto-PDL: la metropolitana leggera. Se da una parte il partito di Berlusconi spinge con veemenza sulla realizzazione dell'opera più attesa degli ultimi trent'anni, adducendo motivazioni di rilancio dell'economia dell'area urbana con oltre 100 milioni di euro da investire, dall'altro il sindaco ci tiene a ribadire, ad ogni piè sospinto, che di fare la metropolitana, per come si intende in casa PDL, non se ne parla proprio. Ed hai voglia a dire che le posizioni sono concilianti e compatibili, se è vero come è vero che pochi giorni fa proprio il primo cittadino si è rifiutato di firmare l'accordo regionale per la realizzazione di un'opera che non teneva conto, a suo dire, delle richieste del Comune.

Stessa "convergenza" si riscontra sullo spostamento delle autolinee a Vaglio Lise - punto programmatico condiviso con il Sindaco Occhiuto - che, non più tardi di un paio di giorni fa, ha incassato dall'assessore regionale ai trasporti Fedele un niet convinto sull'ipotesi: "Non è nei nostri progetti (della regione n.d.a.) trasferire le autolinee altrove". Il virgolettato è proprio riferibile a Fedele, lo stesso che poche settimane orsono, a bordo del trenino da Cosenza per Reggio, si esprimeva compiaciuto del servizio offerto ai pendolari calabresi; gli stessi che, una volta si ed una volta no, restano intrappolati con lo stesso trenino nella galleria tra Cosenza e Paola. Chissà Fedele dove avrà fatto le sue valutazioni sulla rete ferroviaria regionale.

E ancora. Occhiuto reclama, stavolta con tutto il consiglio comunale di Cosenza, maggiore attenzione per l'ospedale dell'Annunziata e l'istituzione di branche come la cardiochirurgia che renderebbero davvero, e non a parole, ospedale hub il nosocomio cosentino. E Scopelliti che fa? Consegna in pompa magna il DEA glissando su tutti gli impegni presi prima, durante e dopo la campagna elettorale.

Ma c'è di più, di fronte ad una precisa presa di posizione del sindaco in favore della facoltà d Medicina a Cosenza, il Presidentissimo non ha meglio che affermare: "Medicina a Cosenza? Una barzelletta".

Se in base a queste poche considerazioni (ma se ne potrebbero certo fare altre), ci si trova di fronte a delle convergenze allora non abbiamo capito davvero nulla. Se invece si rinvengono percorsi paralleli che mai si incontreranno allora il dato diventa più preoccupante.

Ed ecco il soccorso che Aldo Moro, anche da morto, può dare a questa fase della politica cittadina: si tratta di convergenze parallele.

In questi giorni si fa un gran parlare di nuovi assetti, di rimpasti, di rivisitazioni, di allargamenti e chi più ne ha più ne metta.

Per quanto riguarda il sottoscritto e la componente che rappresenta e con i quali Occhiuto ha stipulato accordi che gli hanno consentito in minima o in massima parte di diventare Sindaco di Cosenza, chiarisco subito che la prima condizione che esigo si rispetti sono i punti concordati. Il resto si vedrà. Non bramiamo poltrone perché ci troviamo nell'invidiabile condizione di esprimere con serenità e senza assillo, valutazioni non secondo convenienze ma secondo coscienza. E' ottimistico pensare che tutti comprendano questo approccio alla politica, ciascun dal proprio cor l'altrui misura. Del resto per cinque anni abbiamo fatto opposizione ad un galantuomo come Salvatore Perugini e non abbiamo rincorso nulla, possiamo benissimo per altri cinque reclamare solo e soltanto quanto concordato. E nulla di più.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"