CONDIVISIONE E TRASPARENZA

27/03/2013

 

Nei giorni scorsi, con una cortese lettera del Presidente del Consiglio, è stato richiesto a noi tutti consiglieri, il proprio curriculum vitae in formato europeo, giusto D. Lgs. n. 150 del 27 Ottobre 2009, art.11 comma 8. Con eguale cortesia abbiamo risposto che avremmo volentieri aderito a tale invito ed al contempo chiesto su come mai, a due anni dall...'insediamento della giunta Occhiuto, non si è ancora data ampia pubblicità alla situazione patrimoniale dei singoli consiglieri ed a tutte le spese sostenute nella campagna elettorale per le amministrative del 2011, essendo vigente il D.P.R. n. 445 del 28 Dicembre 2000 che prevede ampia pubblicità di queste notizie.

Ci accingiamo a fornire quanto richiesto ma, ad oggi, a quella richiesta non ha fatto seguito alcun riscontro .... ma tant'è.

Questa breve premessa per dire che l'esigenza di trasparenza dell'amministrazione appare essere formale e non sostanziale, e non se ne capisce il motivo. Se i consiglieri ed i candidati a sindaco hanno fornito le notizie richieste, perché non pubblicarle sul sito del Comune?

Sarebbe, ad esempio, buona norma che il Consiglio non fosse chiamato solo a ratificare, a volte senza la benché minima conoscenza degli atti (vedi pratiche di bilancio), quanto deciso in altre stanze.

Sarebbe buona norma che le pratiche di giunta venissero, prima del varo definivo, vagliate dalla commissioni e, solo successivamente, deliberate. Si potrebbero in commissione apportare utili ed intelligenti correttivi o emendamenti tali da renderle digeste a tutti.

Ad esempio, se la pratica del bocciodromo fosse arrivata preventivamente in commissione, avremmo fatto sapere al dirigente che una manifestazione d’interesse sulla sua alienazione, sarebbe stata cosa più saggia anziché l’affidamento diretto. O che il canone di locazione concordato di soli ventimila euro, a fronte dei centomila riscossi negli anni scorsi dal Ministero di Grazia e Giustizia come aula bunker, non avrebbe fatto rabbrividire alcuno. Avremmo anche potuto dire che la locazione di ben venticinque anni avrebbe dato la sensazione di un’ipoteca per ben tre generazioni di cosentini. Tutti particolari che, se discussi preventivamente e collegialmente, avrebbero evitato mugugni e possibili azioni legali, tanto disdicevoli per una amministrazione che professa equità e trasparenza.

E' evidente che sulla linea dell'equità, della trasparenza e della condivisione si può e si deve fare di più.

Si potrebbero, ad esempio, portare preventivamente nelle commissioni permanenti, tutte le determine dirigenziali. Ci sarebbe un maggior controllo da parte degli eletti e si eviterebbero maldicenze, presunte o autentiche, come quelle sulla pista da sci dello scorso anno, o sull'avviamento allo sci dell'anno in corso, o sul bus ScopriCosenza, o sulla gestione del Giro d’Italia, solo per citarne alcune.

Maggiore trasparenza equivale a maggiore condivisone, ovvero a maggior sostegno di atti ed iniziative che potrebbero diventare degni di un supporto corale e non di forma. Perché in queste cose, e questo è un fatto, quando la partecipazione è autentica e non fideistica, l'appoggio è incondizionato e sincero, ma quando la partecipazione è solo nelle enunciazioni, si arriva alla fine ad ottenere tanti distinguo, inizialmente isolati, poi, col passare dei giorni e delle settimane sempre più condivisi, tanto da far montare un'onda di malcontento e di dissociazione che ci si chiede se esistano ancora le condizioni per andare avanti.

 

Sergio Nucci e Michelangelo Spataro

Consiglieri Comunali di Cosenza