IL TEMPO E’ GALANTUOMO

22/11/2011

 

Il tempo è galantuomo, ovvero basta aver pazienza e la verità arriva a galla puntuale, inesorabile, cruda.

Il comune di Cosenza è indebitato fino all'inverosimile. O meglio: non può indebitarsi più di così. Che significa? In soldoni, o si riducono drasticamente le spese combattendo seriamente gli sprechi, o il dissesto per Palazzo dei Bruzi diventerà improcrastinabile.

Ma in questi giorni, quello che più accalora il dibattito, non è su come fare ad uscire dalla crisi quanto di chi è la colpa.

Allora dico subito: sicuramente non mia e sicuramente neanche di Mario Occhiuto, al quale i milioni di euro di debiti iscritti nel bilancio dell'ente non possono essere addebitati. Ma giova davvero individuare le colpe o è più impellente rimboccarsi le maniche e capire da dove partire per risanare il risanabile?

Personalmente non credo, in questo campo, ai miracoli. Si deve applicare solo buon senso e rigore. Quel buon senso e quel rigore che devono albergare, in primis, in chi ha responsabilità di governo.

Mi spiego. Berlusconi per molto tempo, in maniera guascona e presuntuosa, ha affermato che le finanze dello Stato italiano godessero buona salute, lo diceva perché convinto di quelle affermazioni? Evidentemente no. Sperava, a modo suo e con la responsabilità del ruolo, di fermare gli effetti nefasti che, una pubblica dichiarazione di default, avrebbe generato nei mercati, innescando un clima generale di sfiducia e, quel che è peggio, di rassegnazione. Logico, vero? Nei cinque anni di giunta Perugini, mai, e sottolineo mai, il Sindaco, o un assessore, o un consigliere, ha espresso con crudezza e perentorietà un giudizio definitivo sulla crisi delle finanze comunali. Perché? Non certo perché le casse fossero piene e le risorse floride, solo per non creare nell'opinione pubblica, e soprattutto nei creditori, preoccupazione e diffidenza. Perugini non è certo colpevole né della congiuntura che ha vissuto, né della scarsezza di risorse dell'Ente. E' solo responsabile di aver cercato di avviare una fase di risanamento con uomini e modi sbagliati. E su questo Mario Occhiuto deve differenziarsi, ovvero sulle procedure necessarie a iniziare seriamente il risanamento e sull'establishment che deve mettere in piedi per uscire dal tunnel della crisi.

Enunciazioni? No, assolutamente. Nello specifico, a mio avviso, il Sindaco deve "rigenerare" completamente la squadra del Bilancio. La squadra non si cambia se si vince, e non si può certo dire che questa dirigenza ha vinto.

Un cambio radicale quanto dovuto, invocato da chi pensa che le responsabilità della politica vanno sempre di pari passo con quelle della burocrazia. Va costruito uno staff, utilizzando preferibilmente le risorse interne, e che

sappia ridare slancio ed entusiasmo ad un comparto ormai rassegnato.

Insomma, i musici vanno cambiati. Così come la musica. Più rigore e più regole. Stop a spese futili e improduttive.

Lotta all'elusione ed all’evasione in maniera seria, capillare ed equa e basta consentire nicchie di privilegio interne o esterne all'ente.

Si pretende, giustamente, che un amministratore, faccia il proprio dovere,  questo vale anche per chi lavora, da dipendente, per l'ente in ogni suo emanazione, considerato che non tutti (il proprio dovere) lo fanno. Se chi viene retribuito rende il servizio per il quale è pagato, allora è giusto che lo renda nel modo migliore e più produttivo per tutti.

E ancora, rendere fruttifero tutto il patrimonio comunale. Dallo stadio alle pubbliche vie, dai teatri alle aree comunali. Tutto, da oggi, deve far cassa. Gratis è un termine che per un po' di tempo deve sparire dal vocabolario dell'amministratore cosentino, con le dovute eccezioni, si intende.

Il rispetto delle regole serve a rendere migliore una società, non certo a penalizzarla o ad inibirne lo sviluppo.

Ricette banali, le mie, ma ahimè ancora non applicate. Il nuovo corso di questo Sindaco deve necessariamente partire da qui per dare la sensazione che qualcosa sia davvero cambiato.

Altrimenti sarà anche la sua, una agonia lenta e inesorabile, come quella vissuta dal suo predecessore.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"