13/02/2011
Non provo più grande curiosità nel leggere le notizie di cronaca politica cittadina, o meglio, non mi aspetto più nulla perché so che nulla potrà accadere.
Le idee sulla città, i programmi, le ipotesi di sviluppo per Cosenza languono sulle pagine dei quotidiani, gli unici aneliti di speranza sono solo quelli che arrivano dalla società civile che vorrebbe, per una volta, recitare un ruolo da protagonista nella vicenda amministrativa cosentina.
Sono orgoglioso di guidare un movimento come Buongiorno Cosenza che da mesi incarna queste aspirazioni della cittadinanza. Sono orgoglioso di rappresentare, e non me ne voglia nessuno, quella parte sana e buona della comunità, che vuole scrivere la parola “fine” su un modo di amministrare ed intendere la politica.
Più volte ho detto che il fallimento dell’Amministrazione Perugini non poteva essere addebitato all’uomo Perugini quanto alla rete di interessi rappresentata da alcuni uomini dei partiti che ne hanno fortemente condizionato l’azione.
Ho detto che l’unica possibilità per il Sindaco di riprendere in mano le redini del Comune sarebbe stata quella di sganciarsi dalle logiche di chi vive la politica come raggiungimento di fini personali ed elettoralistici. L’ho detto, ma, ahimè, sono rimasto inascoltato.
I silenzi di questi giorni sull’idea di città da proporre ai cosentini, a destra come a manca, confermano che l’interesse non è per Cosenza ma per gli equilibri che si devono mantenere nello scacchiere degli incarichi, delle poltrone, del potere, che riguarda papaveri…e papere.
Io non ci sto a questa logica e non ci sono stato in passato quando ho rotto con questo modo infruttuoso di fare politica. Sono sceso in campo, ci ho messo la faccia, ho coagulato forze sane di questa città ed ho presentato la mia, la nostra, idea di città.
È paradossale che certa stampa si accalori ancora sul toto-sindaco dei vecchi e nuovi raggruppamenti, e non censuri il fatto che di Cosenza, tranne lodevoli eccezioni (la mia), nessuno parli di programmi.
Credo che ai cosentini poco importi chi guiderà Cosenza se non ha in mente un programma da realizzare e soprattutto se non propone soluzioni in grado di garantire sviluppo alla nostra comunità.
Tizio o Caio, magari scelti a ridosso del termine ultimo per la presentazione delle candidature, che cosa potranno fare per una città ormai in ginocchio senza avere pensato neanche per un minuto a come risollevarla?
Come in uno scacchiere gli uni aspettano le mosse degli altri, tessendo trame nelle oscure stanze del potere, per offrire cosa? Una nuova Cosenza o un nuovo patto di potere?
I cosentini hanno capito che questo tentennare non nasce con l’intento di avviare una fase di rilancio, sanno bene che i problemi delle nostre famiglie sono all’ultimo posto nella scala valoriale di chi decide. Ed è per questo che a maggio nelle urne, i Cosentini con la C maiuscola, faranno capire tutto il proprio dissenso verso questa vecchio, becero, inutile modo di fare politica, o almeno… me lo auguro.
Sergio Nucci
Candidato a Sindaco di Cosenza