28/09/2010
E’ un Salvatore Perugini sinceramente soddisfatto quello che festeggia l’elezione di Antonio Ciacco a Presidente del Consiglio Comunale di Cosenza. Non tanto e non solo per il cursus honorum del neo presidente quanto per avere, con un’incessante opera di mediazione, costruito, nelle segrete stanze di Palazzo dei Bruzi, una elezione che ai più, specie tra i suoi sostenitori, sembrava roba da fantascienza. C’è di che andare orgogliosi, non c’è che dire. Un successone quello conseguito nell’ultimo Consiglio Comunale: avere ricompattato sul nome di Ciacco (solo venti voti) la sua maggioranza.
Miglioramento prima della morte? probabilmente si. Si è trattato, quasi certamente, di uno di quegli aneliti di vitalità e lucidità che l’agonizzante ritrova prima di spirare, politicamente si intende. Perché, purtroppo per lui, la fine di questa esperienza amministrativa si avvicina a grandi passi (e nonostante quello che dice il Commissario Musi), segnata anche dall’arrogante decisione di cancellare con un voto illegittimo un O.d.G. costruito in questi anni da consiglieri di maggioranza e di opposizione, ed eliminato con un atto di imperio. La giustificazione? Gli argomenti vanno preventivamente discussi nelle commissioni. Giusto! se non fosse che i punti cassati erano iscritti da anni nell’agenda del consiglio. Ma da uomo di legge Perugini, novello Ghedini, propone e fa approvare una legge retroattiva. Alla faccia del diritto.
Due i veri motivi del provvedimento: consentire al gettonificio di funzionare a pieno regime offrendo alle commissioni, convocate in quantità industriale e su argomenti risibili, di occuparsi di questioni più alte ed, al contempo, evitare il confronto in consiglio davanti la città che vede in tv le gesta dei suoi eletti.
Ma come umanamente dargli torto? Ogni volta che il sindaco di Gradinate in Scena si presentava in consiglio doveva, quando non impegnato in occupazioni più istituzionali (celebrazioni di matrimoni, navigazione su facebook), ascoltare un fuoco di fila di critiche e lagnanze provenienti non solo dai banchi dell’opposizione, fatto questo comprensibile, quanto dai suoi stessi sostenitori, alcuni dei quali sono già sul mercato pronti a salire sul carro del candidato con più chance di vittoria, di destra o di sinistra non importa, basta che vinca.
Con la decisione di cancellare più di trenta punti dall’agenda del consiglio e con la certezza di poter contare su un presidente spudoratamente di parte, Salvatore Perugini ed il suo sodale Franco Ambrogio sono certi che potranno condurre, nei pochi mesi che restano, una navigazione meno rischiosa. Non rinunciando a qualche intitolazione di strada o a qualche passerella mondana e riservando il taglio del nastro dei pochissimi lavori pubblici, (farina di altri sacchi), a tempi immediatamente preelettorali, perché il poco che si è fatto sarà bene farlo vedere e con tanto di pennacchi e banda in festa.
Dal canto nostro continueremo a dire le cose con la schiettezza che ci ha contraddistinto in questi quattro anni e mezzo.
Diretti, puntuali ed impietosi verso chi aveva il dovere morale di governare con fermezza e trasparenza questa città per rimanere negli annali come esempio di buon amministratore ed ha finito, invece, per avere accomunato amici e nemici nel giudizio di aver guidato la peggiore amministrazione a memoria di cosentino.
Contento lui…
Sergio Nucci
Consigliere Comunale di Cosenza