AMBROGIO E PAOLINI: UN PENSIERO COMUNE

06/07/2010

 

Leggo sulla stampa un’interessante riflessione che l’avv. Paolini propone prendendo spunto dall’annuncio del vice sindaco Ambrogio che in città verrà realizzata la “Cittadella della cultura". Nel suo dire, articolato ed impietoso, Paolini passa in rassegna molte delle occasione mancate da questa amministrazione e, in particolare, stigmatizza il fatto che a lanciare l’idea della nuova opera è nientepopò di meno che il vicesindaco in persona che, abbandonata la sua proverbiale riservatezza, comunica alla città che l’amministrazione Perugini in quanto a proclami ed a promesse non è seconda a nessuno. Enzo Paolini non risparmia ai lettori considerazioni note, ovvero che Ambrogio naviga nelle acqua comunali, e sempre con invidiabile fortuna, da circa un ventennio. E che proprio per questo motivo può ritenersi comprimario di tante scelte, alcune azzeccate altre meno. Ma la critica più ferma è per aver iniziato, con un anno di anticipo, una campagna elettorale annunciando opere che serviranno solo a compensare, ove mai possibile, gli errori di questi anni, ovvero l’assistere inermi al progressivo impoverimento della città di ruoli e funzioni. Nonostante le critiche però, in una cosa Paolini ed Ambrogio sono sulla stessa lunghezza d’onda: entrambi immaginano una realtà nella quale il consenso passa per la proposizione di grandi opere. Su questa visione, però che entrambi sbagliano. Il perché? Presto detto: entrambi non intercettano i desiderata di una popolazione ridotta allo stremo vuoi per la cattiva amministrazione di questa giunta vuoi per le macerie che una gestione economica ed urbanistica del passato ha prodotto in città A tutti farebbe piacerei vivere in una città a dimensione europea piuttosto che nord-africana, a tutti farebbe piacere annoverare tra le proprie mura monumenti o opere o iniziative degni di interesse ed attrattiva, ma a tutti, oggi più che mai, farebbe piacere vivere in un a città nella quale i sevizi minimi non siano un privilegio ma un diritto acquisito. E’ a queste grida d’aiuto e di rabbia dei cittadini scontenti che l’amministrazione Perugini è rimasta insensibile. A questa richiesta di vedere realizzata almeno l’ordinaria amministrazione che Perugini Co. non hanno dato risposta. Pagare le tasse per una raccolta dei rifiuti a dir poco insufficiente è stata una delle cose peggio tollerate dalla cittadinanza così come mal tollerati sono stati tutti i servizi manutentivi non resi e comunque ben al disotto della decenza. Questo è mancato e di questo dovranno rispondere glia attuali amministratori, a cominciare dal Vice Sindaco che non può, come giustamente dice Paolini, iniziare una campagna elettorale sulle macerie da egli stesso provocate. Porto a suffragare la mia tesi quanto capitatomi proprio prima di accingermi a scrivere queste poche righe. Stamane, di buon ora, ho segnalato agli uffici comunali competenti, il disagio di alcuni cittadini di via Monte San Michele che, da più mesi, vivono al buio per un guasto alla pubblica illuminazione. Dalla voce del responsabile, cortese e rassegnata, ho ricevuto notizia che l’intervento non può essere realizzato perché mancano le lampadine. Io comprendo che chiunque si candidi a guidare una città debba volare alto, pensare a grandi progetti e vendere un po’ di sano fumo, ma mi chiedo e chiedo ai cosentini: in questi anni hanno sognato la luna o hanno chiesto di cambiare le lampadine fulminate? Di navigare il Crati o di riparare i marciapiedi sconnessi? Di costruire l’aeroporto o ripristinare l’asfalto danneggiato? Mi chiedo e chiedo: i cosentini pensano che in questa città ci sia davvero bisogno di inventarsi nuove chimere o c’è necessità di riqualificare l’esistente riportando decoro e vivibilità nei quartieri periferici come in quelli centrali? Non so se sbaglio a parlare di lampadine fulminate o di strade pulite, di verde curato e di rispetto delle regole ,so però che in questi anni mi sono accorto di una cosa: i cittadini di Cosenza non pensano né all’auditorium né al ponte di Calatrava, opere rispettabilissime ma che poco si conciliano con l’idea di tanti di una città vivibile ed accogliente. La campagna elettorale è cominciata, ha ragione Paolini, e con essa i proclami. Spero solo che stavolta i miei concittadini più che al fumo guardino alla sostanza . A parlare per ciascuno di noi sono i fatti, forse anche la capacità di vendere noi stessi, ma soprattutto i fatti. Il mago che non ci azzecca prima o poi viene smascherato e allora ha due possibilità: o si ritira dalla attività …. o si da alla politica.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza