13/03/2010
E’ appena scaduto il termine ultimo per la presentazione delle domande per la copertura di ben 11 posti di dirigente presso il Comune di Cosenza e se non interverrà alcun decreto “dilata-termini” nelle prossime ore avremo l’elenco di quanti ambiscono a dirigere - burocraticamente parlando - le sorti della città bruzia.
Al concorso per dirigenti ho già dedicato, ed in più occasioni, la mia doverosa attenzione ma ritengo sia opportuno rimarcare due aspetti perché nessuno un domani possa dire “tu dov’eri?”.
Il primo riguarda l’opportunità di bandire, proprio alla vigilia delle elezioni regionali, un concorso. E’ vero, nel nostro paese di elezioni ce ne sono una all’anno, ma sarebbe bastato posticipare la pubblicazione del bando di due o tre settimane per evitare che i “malpensanti”, che sono tanti e che a volte ci azzeccano, avanzassero sospetti sulla tempistica, ovvero immaginassero che qualche influente candidato al consiglio regionale potesse promettere a destra o a manca la propria autorevole intercessione, a chi di competenza, al fine di agevolare candidati degni di “attenzione”.
Nulla di più lontano dalla realtà, rabbrividisco al solo pensiero di una ipotesi del genere, ciononostante non ci provo neppure a convincere l’opinione pubblica, che alle nostre latitudini, i posti pubblici siano appannaggio dei più bravi, dei più titolati, dei più meritevoli.
E non vorrei in queste ore trovarmi nei panni del sindaco o di qualche suo sponsor-estimatore; perché, sempre alle nostraelatitudini, quando si sussurra la parola lavoro, la folla di questuanti, in virtù di un interessamento elettorale, si accalca pericolosamente sotto il balcone del potente di turno invocando, a torto o a ragione, il proprio posto, anche piccolo, di sole (in queste circostanze anche la luce riflessa fa miracoli).
E confuso tra la folla acclamante e postulante vuoi che non si riconosca anche qualche aspirante dirigente del Comune di Cosenza? Qualcuno che accampi pretese in virtù di una appartenenza piuttosto che di una sudditanza?
Proprio non vorrei trovarmi nei loro panni.
Il secondo aspetto concerne la legittimità del bando, ovvero quel comma e) dell’art. 1 secondo il quale al concorso possono partecipare “soggetti muniti di diploma di laurea in possesso della qualifica di dirigente in strutture o enti privati, con almeno cinque anni di effettivo esercizio nelle funzioni dirigenziali”, in spregio all’art. 28 del Dlgs n° 165 del 2001.
Sulla questione ho già nelle scorse settimane interrogato il Sindaco e pazientemente aspetto che mi fornisca una esauriente risposta. Ma sento anche l’obbligo di sollecitare quanti nel comma vedono rappresentata una violazione del diritto a far sentire la propria voce. Credo che più di qualche concorrente adirà le vie legali per ripristinare una norma violata.
Io, dal canto mio, nelle prossime ore mi procurerò l’elenco degli aspiranti e se è vero che da noi magia e politica vanno a braccetto, proporrò nelle prossime puntate il mio toto dirigente. E chissà che non ci azzecchi.
Sergio Nucci
Consigliere Comunale di Cosenza