26/02/2010
La montagna non ha ancora partorito il topolino, ovvero Perugini non ha ancora consegnato alla città il nuovo esecutivo. La nuova giunta, che doveva già essere in piena attività da più mesi, è presente solo nell’immaginazione del Sindaco, e forse neanche in quella.
Troppi equilibri da mantenere, troppe aspettative da soddisfare. Non facile il compito e non facile conciliare tra loro partiti o gruppi che nella prossima competizione si affronteranno l’un contro l’altro armati (leggi PD vs IDV) e che, miracolo della politica, tra qualche settimana riannoderanno le fila di un discorso mai interrotto. Come dire: si esce dalla porta e si rientra dalla finestra.
La situazione, dunque, desta qualche preoccupazione. Sicuramente negli esponenti del PD, impotenti verso le manovre dilatorie del primo cittadino e consci che questo stillicidio svantaggerà in primis Loiero, già sotto assedio da parte di avversari di tutto rispetto come Callipo e Scopelliti.
Ma a preoccuparsi non sono solo i partiti - o meglio una parte del PD - sono anche i cosentini e a ben d’onde. La situazione in città è drammatica. Lo ha detto senza mezzi termini Piero Minutolo, uno che di città se ne intende. Non avere una giunta nel pieno delle sue prerogative e delle sue responsabilità penalizza fortemente la città ed i suoi abitanti poiché, di fatto, procrastina l’avvio di quella nuova fase annunciata ma mai decollata.
L’analisi impietosa e condivisibile che Piero Minutolo propone al suo partito è assolutamente fondata. Il giudizio spietato che la città ha di Perugini e dei suoi assessori può modificarsi solo con scelte radicali, coraggiose e soprattutto immediate. In un anno circa dalla scadenza del mandato, libero dai ricatti politici di questo o quel soggetto, assieme ad un manipolo di “eroi”, il Sindaco può avviare a soluzione alcune tra le emergenze più avvertite dalla collettività.
Per far questo però occorre coraggio. Avrà coraggio Salvatore Perugini nel liberarsi delle zavorre che per circa quattro anni hanno rallentato la sua marcia? Avrà il coraggio di rivendicare la sua autentica autonomia? Saprà resistere alle sirene ammaliatrici che in tutto questo tempo lo hanno distolto dal suo cammino? Vedremo.
Io, dal canto mio, garantisco coerenza con quanto già detto in Consiglio Comunale: sono interessato ad una fase di rilancio a patto che a interpretarla sia una giunta di alto profilo.
E confermo di non aver cambiato quella opinione.
Se Perugini vuole realizzare alcuni punti programmatici che prima che alla sua esperienza darebbero dignità alla città ha necessità, nel più breve tempo possibile, di riproporsi in maniera credibile alla cittadinanza.
Per far questo occorre che oltre la musica cambino gli orchestrali. Se questo è il suo progetto, scevro da condizionamenti o da logiche elettoralistiche lo sosterrò con lealtà e convinzione, se così non sarà continuerò per la mia strada che, a volte, è meglio percorrere soli che male accompagnati.
Sergio Nucci
Consigliere Comunale di Cosenza