05/08/2009
Ho letto con attenzione l’articolo del 4 agosto scorso dal titolo “Tutto in regola per l’edificio”, circa la costruzione di un fabbricato tra viale degli Alimena e via Parisio, iguardante la cronaca di un incontro tenutosi, sulla vicenda, nella terza circoscrizione.
Se fossi stato invitato, non avrei di certo fatto mancare il mio contributo alla discussione ma, avendo perso l’occasione, approfitto della vostra ospitalità per alcune semplici ma dovute riflessioni.
Partirei dalle considerazioni espresse dall’architetto Barresi, la responsabile del settore Urbanistica del nostro comune, nonché persona preparata, disponibile ed accorta, circa l’opportunità o meno di costruire un fabbricato in quel contesto. E in particolare mi soffermerei su un passaggio che credo sia attribuibile proprio alla dirigente: ”un abbandonato terreno privato nel centro della città, pieno di sterpaglia, quindi facilmente incendiabile e ricettacolodiinsetti e topi, per i quali l’ASL non poteva intervenire”. Non mi soffermerò sull’istituto della ”Ingiunzione a danno”, che, come
comprensibile, viene eseguita dal comune a danno del proprietario negligente - sarebbe fin troppo banale - ma sull’assioma introdotto con quel ragionamento: se esiste un giardinomaltenuto in area di pregio questo può certamente lasciare il posto ad un fabbricato. O sbaglio architetto Barresi? E con il pensiero raggiungo idealmente un altro giardino, mal tenuto e collocato in area di pregio anche questo.
Parlo del giardino Passalaqua in pieno corso Telesio, di fianco al palazzo della provincia. Non si può certo negare che l’area sia di pregio, (il centro storico di Cosenza a parte l’immondizia di questi ultimi tempi) è certamente di pregio, né è confutabile che il giardino sia mal tenuto e pieno di sterpaglie, dimora ambita per insetti e topi. Per la logica espressa nel consiglio della terza, appare chiaro che se qualche costruttore si prendesse la briga di proporre la costruzione di un fabbricato in quel giardino, per gli stessi principi, la concessione dovrebbe essere concessa.
Ma forse mi sfugge qualcosa, ovvero che in questa città si continua ad adottarela logica diunpeso e di due misure.Mi chiedo e chiedo: i reliquati di via Simonetta o di piazza Fera possono essere in qualche modo equiparati a quello di viale degli Alimena - via Parisio? E se si perché per gli uni si adotta un atteggiamento e per l’altro si consente addirittura l’edificazione di un fabbricato?
Così come aspetto una risposta al fatto che nel nostrocomune nonsiano stati attuati i piani particolareggiati di iniziativa pubblica, così come prescritto nel decreto regionale approvato amargine della variante al PRG, mentre si è fatto largo uso, ed a volte
abuso, degli stigmatizzati PUR, sebbene fossero preclusi dalla regione, al fine di consentire a tanti lotti interclusi di diventare aree edificabili e nonostante la saturazione in termini di insediamento urbano conseguenza dell’applicazione degli indici fondiari
più elevati. E da tempo che affermo he sulla linea del rispetto dlle regole sarò sempre
dalla parte di chiamministra a patto, però, che chi amministra bbia ben chiaro il
principio che la legge è uguale per tutti.
Sergio Nucci
Capogruppo UDC – Comune di Cosenza