03/03/2009
Lo stato in cui versano strade e marciapiedi cittadini è, ahinoi, sotto gli occhi di tutti.
E a poco vale i leitmotiv cui questa amministrazione ci ha abituato: vedremo, faremo, interverremo; mero esercizio dialettico ma nulla di più.
E’ chiaro che molte delle precarietà sono diretta conseguenza di un’assenza colpevole di chi ci amministra. E’ da tempo immemore che non si vedono per la città squadre della manutenzione impegnate in lavori di ripristino. E’ da tempo immemore che le tante emergenze cittadine non trovano una risposta. Ma se questo è il dato ascrivibile direttamente alla gestione della giunta Perugini-Ambrogio, ce ne è un altro, forse ancor più grave, legato a lavori che non riguardano in prima persona il Comune, bensì privati che intervengono sull’impiantistica sotterranea.
Non esiste in città un solo tratto di strada o marciapiede che non sia stato interessato da lavori legati alle reti elettrica, telefonica, idrica, fognaria etc etc., che non conservi traccia dell’intervento pregresso, e questo per un semplice, banale, lapalissiano motivo: sono rarissimi i casi in cui gli interventi di ripristino vengono eseguiti a regola d’arte. Che significa? Significa che quando la società Pinco Pallino decide di scavare una traccia sulla pubblica via (sia che lavori per proprio conto che per terzi), deve, per legge, lasciare i luoghi nello stato ante, ovvero nello stato in cui si trovavano prima di quell’intervento demolitivo, ma raramente ciò accade. Nessuno, ad onor del vero, tra quanti lavorano sulle infrastrutture sotterranee cittadine può ritenersi indenne da critiche. Ma la cosa disdicevole è che la certificazione che il ripristino è stato eseguito a regola d’arte viene rilasciata dagli uffici comunali che hanno anche il dovere di controllare i lavori durante la loro esecuzione, e che di fronte ad evidenti inadempienze possono intimare, ai responsabili degli interventi, ulteriori lavori di manutenzione. Ciò però non accade ed il motivo, come sempre, va ricercato in chi ha la responsabilità di questo aspetto della vita amministrativa.
In città in molti si sono meravigliati che i controlli sul Viale Mancini non si fossero rivelati puntuali e rigorosi.
Io mi chiedo e chiedo: siamo sicuri che gli “scarsi” controlli riguardino solo viale Mancini?
Sergio Nucci
Capogruppo “Costituente di Centro – UDC”