20/12/2008
Fa parte del nostro carattere, questo pessimismo lamentoso che non ci porta a godere delle cose che ci stanno intorno.
Sono proprio del meridionale in genere, e del calabrese in particolare, lo sconforto e la prostrazione per ciò che accade e che viene percepito non come diretta conseguenza delle nostre azioni ma come una sorta di punizione divina.
Svogliati, rassegnati e inclini al peana liberatorio andiamo avanti ed imprechiamo contro il destino baro e bugiardo.
E’, indubbiamente, un rimedio stravagante per trovare consolazione ai nostri affanni, tuttavia resta un modo che varrebbe la pena correggere.
Sarebbe ora di cambiare atteggiamento. Sarebbe il momento di invertire la rotta e di pensare in positivo dando risalto alle cose belle che ci circondano.
Perché, tutto sommato, potrebbe andare peggio.
Basta! pensare alla spazzatura che inonda la città ed alle foglie sui marciapiedi che ci fanno scivolare con le gambe all’aria. Al traffico caotico che, anche quando non è Natale, ci soffoca da mane a sera.
Basta! pensare all’acqua che non sgorga dai rubinetti; al piccolo taglieggio del bullo di turno quando si parcheggia l’auto.
Basta! pensare ai marciapiedi sconnessi o alle buche per le strade. Alle occupazioni abusive degli spazi pubblici ed ai privilegi, mai contestati, di potenti e prepotenti.
Basta! pensare al Viale Parco che non si riaprirà o alla stazione di Vaglio Lise che verrà abbandonata. Ai lavoratori che non percepiscono lo stipendio o a quanti non solo non hanno lo stipendio ma neanche il lavoro.
Basta! pensare alla lenta agonia del centro storico e del suo amianto mai rimosso o ai quartieri ghetto che non vedranno mai un recupero autentico. Ai giovani che non hanno futuro e a quelli che il futuro non lo hanno mai avuto perché per loro è stato sempre passato.
Basta! pensare ai politici indagati e a quelli indignati. A quanti per far osservare un diritto chiedono un voto e a quelli che il voto devi darglielo “a diritto”.
Basta! pensare alle cose brutte che ci fanno il sangue amaro e che rendono le nostre giornate più buie e malinconiche.
Se davvero pensassimo alle cose belle, capiremmo che il traffico è una risorsa, perche la benzina che consumiamo testimonia che non esiste una vera crisi,. E le foglie sui marciapiedi? E’ l’autunno che non vuol andar via. E l’acqua che manca? L’invito ad un uso più razionale del prezioso liquido. Potrei continuare per ore in questo esercizio di positività rimarcando la necessità di guardare le cose da un’altra angolazione.
Perché sono convito: è sufficiente affrontare la nostra vita con piglio diverso.
Perché potrebbe andar peggio…. o no?
Sergio Nucci
Capogruppo “Costituente di Centro – UDC”