06/04/2008
Egregio Direttore,
mi dolgo sinceramente di aver urtato la suscettibilità del prof Franco Calomino che oggi risponde ad alcune considerazioni espresse giorni addietro in un mio “trafiletto” e relative all’utilità, o meglio all’inutilità, della costruzione di ben tre piscine nell’ambito del progetto "Parco Acquatico del Crati" del quale il docente di Arcavacata è estensore, in virtù del mandato affidatogli direttamente dall’assessore ai lavori pubblici del tempo On . Franco Ambrogio.
Nel mio dissertare non facevo volutamente riferimento al progetto in quanto tale, poiché, oltre a non averne i titoli non ne avevo l’intenzione ma, tirato per la giacchetta, ricordo, a Lei ed ai lettori, che il finanziamento del Parco Fluviale di Cosenza - progetto redatto su incarico diretto dell’amministrazione ad un equipe di tecnici, tra cui figuravano esperti della materia come i Prof.ri Versace, Principato e Mendicino - fu comunicato proprio a me che a quel tempo - era il 1992 - ero assessore all’ambiente della giunta Minutolo.
Ribadivo nel mio dire, se non avessi reso compiutamente il mio pensiero, che la passata amministrazione quei fondi li avrebbe potuti utilizzare non per piscine, ma per altri tipi di interventi. E, a questo punto, stimolato sull’argomento, chiedo e mi chiedo: come mai l’amministrazione non diede corso all’originario progetto che tanto interesse e consenso aveva ottenuto tra addetti e ai lavori e non?
Ma tornando a noi, mi stimola, e non poco, l'assunto con il quale il Prof. Franco Calomino conclude il suo argomentare e cioè che un regalo (il finanziamento a fondo perduto) in quanto tale non si commenta, si accetta e basta. E magari si dice anche grazie. Un po' come se ad un barbone che non sa di cosa nutrirsi, si regalasse una raffinata cravatta di Marinellla. Il poveretto diventerebbe senza dubbio più elegante, ma continuerebbe a non sapere cosa mangiare.
Con immutata stima per i professori ordinari dell'Università della Calabria
Sergio Nucci (estensore del trafiletto)