NON SAREBBE UN MALE

23/03/2008

 

 

Come gran parte degli elettori miei concittadini, anche io mi interrogo su quanto tempo dovrò aspettare prima che candidati alle prossime consultazioni ed esponenti di partito inizino a confrontarsi sui temi veri che interessano la gente comune.

Certo, è importante dissertare sul voto utile. E’ sacrosanto non tralasciare di dire la propria su quello che sarà il futuro stipendio del deputato ma se, ad esempio, si facesse capire a noi comuni mortali come verrà fronteggiata la crisi economica che ha azzerato nel nostro Paese il ceto borghese, non sarebbe un male.

Se qualcuno ci illustrasse gli strumenti per rilanciare l’economia nazionale o in che modo realizzerà   uno stato sociale veramente equo e veramente solidale, non sarebbe un male.

Se qualche politico nostrano ci spiegasse come verrà profuso l’impegno da parlamentare , una volta eletto, per rilanciare le azioni di governo delle giunte regionale, provinciale e, soprattutto, comunale non sarebbe un male.

Ma di queste cose, ingiustamente insignificanti, nessuno ne parla. Chi tra i nostri concittadini candidati ha posto Cosenza al centro del proprio impegno romano?

Le tematiche che interessano gli aspiranti onorevoli e senatori sono più terrene. E la stampa attenta ai sussurri ed alle grida dei nostri leader maximi relaziona sui “minacciosi” inviti a questo o quel consigliere, questo o quell’assessore a non risparmiarsi nel chiedere consensi. O sugli inviti, accorati e sentiti, affinché il male della politica, ovvero la nomina diretta degli scrutatori (sic!), venga scongiurato ricorrendo al mai troppo usato e totalmente imparziale sorteggio.

Sono questi i veri problemi? Sono questi i dilemmi che assillano i buoni padri di famiglia che, con quanto guadagnano, non arrivano a fine mese?

Ahinoi, stiamo eleggendo una rappresentanza parlamentare che puntualmente bacchetta su questioni minime e che, colpevolmente,  tace su questioni fondamentali.

Una classe politica nostrana che non vede l’imminente trasferimento della Banca d’Italia o la crisi informatica e la cassa integrazione per i lavoratori di Almaviva, o il pernicioso  impoverimento delle infrastrutture locali come la rete ferroviaria o quella autostradale.

Come è triste Cosenza. Se questa classe politica andasse a casa non sarebbe un male.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza