VOGLIA DI VERITA’

17/03/2008

 

Un paio di mesi fa sono stato contattato da alcuni cittadini, facenti parte del Comitato Città 2000, intenzionati ad illustrarmi alcune presunte incongruenze circa la realizzazione di fabbricati nell’area che da il nome al comitato.

Nel corso dell’incontro, con dovizia di particolari, mi sono state prospettate alcune problematiche e sollevati una serie di interrogativi per i quali gli stessi non hanno ancora ottenuto risposte.

Obbiettivo dei concittadini, dunque, sensibilizzarmi e sollecitare un mio fattivo interessamento al fine di ottenere parole chiare ed esaustive sull’intera vicenda.

Come è mio costume ho, prima informalmente, poi in via ufficiale, investito della problematica gli uffici competenti al fine di ottenere informazioni utili a chiarire, a me in primis, i termini di una questione a prima vista spinosa e comunque complessa.

Per la precisione, in data 7 febbraio del corrente anno (con largo anticipo sulle inchieste giornalistiche di questi giorni), ho chiesto (leggi qui) al Segretario Generale del Comune di Cosenza, dott. Grossi, di ottenere copia dei dispositivi (legali, urbanistici, contabili etc.) della transazione tra l’Ente Comune ed i privati relativamente all’alienazione di un’area di circa 16 mila metri in città 2000 di proprietà comunale.

Ad oggi, 17 marzo 2008 (quindi ben oltre i canonici 30 giorni previsti dalla legge), sono ancora in attesa che qualcuno produca gli atti richiesti e quindi impossibilitato a compiere per intero il mio dovere di cittadino e di amministratore (a questo proposito ho già investito del disguido il Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia).

Stante così la situazione, con il collega Francesco Gaudio della Rifondazione Comunista, al pari mio informato dei fatti e come me interessato ad approfondire tutti gli aspetti della querelle, ho rivolto in data odierna al Sindaco una interrogazione (leggi qui) a risposta scritta per sapere se le denunce apparse sulla stampa e sostenute con sicumera da un consigliere di questa maggioranza sono reali, ovvero se dietro questa pratica si celi una qualche zona d’ombra o se, al contrario, c’è la volontà di impedire a degli imprenditori di realizzare un operazione trasparente e nel rispetto della legge.

Al momento l’unica cosa certa ed innegabile è che sulla ”famosa” piscina di città 2000 ora sorge un palazzo e che sull’area che ospita i campi da tennis è in itinere la costruzione di un nuovo fabbricato.

Ma ho fatto anche di più. Per meglio acclarare i fatti e renderne edotti gli altri colleghi consiglieri, sempre con il collega Gaudio, ho depositato presso il Gabinetto del Sindaco, addirittura una richiesta di istituzione di Commissione d’Inchiesta (leggi qui). Questo strumento, così utile a ricostruire fatti e circostanze, però, per essere attivato deve essere promosso da almeno quindici consiglieri comunali. Al momento siamo in due, Francesco Gaudio ed io naturalmente, ma sono certo che in tanti, interessati solo al buon governo ed alla trasparenza degli atti, sosterranno con la propria adesione l’istanza. Istanza, è bene chiarirlo, aperta a tutti con un’unica eccezione che riguarda proprio quel consigliere che sulla stampa ha già comminato la sua condanna.

In uno stato di diritto, per chi ha formazione e cristiana e garantista le sentenze arrivano solo dopo il processo. Giammai prima.

 

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza